Biella, Vercelli e Novara: congiuntura in affanno

Camera di Commercio, Unione Industriale Biellese e Confindustria Novara Vercelli Valsesia diffondono insieme i risultati delle rispettive indagini, con l’obiettivo di monitorare l’andamento della congiuntura nelle province di Biella e Vercelli. I dati dell’ente camerale fotografano l’andamento del quarto trimestre del 2018, l’analisi confindustriale raccoglie le previsioni degli imprenditori per il primo trimestre del 2019.

“L’affanno di alcuni settori e le previsioni non certo ottimiste sul futuro di tanti imprenditori, che avevamo registrato nella scorsa indagine, si sono palesati con i segnali di rallentamento rilevati nell’ultimo trimestre del 2018. I recenti dati Istat confermano le difficoltà dell’attuale fase ciclica dell’economia italiana. Per i nostri territori, che sull’export vantano tradizione di rilievo, preoccupa anche il quadro economico internazionale, con i primi segnali di calo degli ordinativi dall’estero. Il clima di scarsa fiducia influenza negativamente le scelte imprenditoriali, in una fase in cui gli investimenti in innovazione sono fondamentali per i livelli di competitività” dichiara Alessandro Ciccioni, Presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli.

Il VicePresidente dell’Unione Industriale Biellese con delega all’Economia d’Impresa, Emanuele Scribanti, commenta: “Gli scenari nazionali e internazionali continuano a risentire di un clima di profonda incertezza, a cui si sommano le previsioni indicanti un sostanziale arresto della crescita economica italiana. Inoltre la stagnazione dei consumi, causa e al contempo effetto, sta colpendo la gran parte dei settori dell’economia biellese accompagnata dal costo delle materie prime che si mantiene alto. In questo contesto è allarmante l’assenza di una politica industriale orientata alla crescita, allo sviluppo del Paese e all’apertura verso l’Europa anche dal punto di vista strutturale. Inevitabilmente tali prospettive si traducono, anche per le imprese biellesi, nell’impossibilità di mettere in campo strategie di più ampio respiro e nella conseguente necessità di rivedere in termini più prudenziali le proprie aspettative”.

Situazione di incertezza denunciata anche dal Presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Gianni Filippa: “Le numerose incertezze che stanno caratterizzando l’avvio del nuovo anno, sul mercato interno come a livello globale – commenta – hanno fatto virare in negativo le previsioni per il primo trimestre 2019 degli imprenditori vercellesi e valsesiani. Il dato più sintomatico riguarda la propensione all’investimento, che si è di fatto dimezzata nell’arco di 12 mesi: solo il 21% delle imprese prevede, infatti, di realizzare investimenti ‘significativi’, mentre il livello di utilizzo degli impianti è calato di tre punti percentuali in sei mesi, al 76%. Il saldo tra imprenditori ottimisti e pessimisti in merito al possibile incremento dei livelli occupazionali si è ridotto di 10 punti, mentre le intenzioni di ricorso alla cassa integrazione hanno registrato un lieve aumento. Rendono il quadro meno negativo le rilevazioni relative agli ordini totali, sostanzialmente stabili, e all’export, in lieve calo, mentre la redditività è prevista stabile”.

A livello settoriale il tessile-abbigliamento denota un quadro non univoco e con elementi di incertezza, soprattutto per quanto riguarda i saldi tra imprenditori ottimisti e pessimisti relativi ai livelli di attività, agli ordini e al grado di utilizzo degli impianti mentre, in controtendenza con gli altri settori, fa emergere una sensibile crescita dell’export e della propensione all’investimento.

I risultati che emergono dall’Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera, condotta dalla Camera di Commercio di Biella e Vercelli vedono per Biella un quarto trimestre con un calo della produzione industriale globale, con dati non uniformi tra i diversi settori. Nel periodo ottobre-dicembre 2018, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è stata pari a -1,9 punti percentuali, risultato peggiore della media regionale piemontese, anch’essa negativa (-0,4%) e che pone Biella come fanalino di coda della graduatoria provinciale del trimestre in esame.

Nell’ambito del dato globale della manifatturiera biellese il segnale più incoraggiante è registrato dalle altre industrie tessili (+2,1%), più contenuta la crescita della meccanica (+0,9%). Stabile la filatura, mentre registrano un dato in contrazione piuttosto marcata la tessitura (-5,6%) ed il finissaggio (-4,1%); meno pesante la diminuzione rilevata dalle altre industrie (-1,6%).

Risultano in lieve calo gli ordinativi provenienti dal mercato interno (-0,6%), mentre è più marcata la contrazione da quello estero (-5,4%).

Scende di poco il fatturato totale (-0,6%), in misura più alta quello estero (-1,7%).

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