Brunello Cucinelli guadagna in Borsa e risparmia col Fisco. L’azienda di Solomeo infatti brilla in Borsa dopo le notizie relative al bilancio semestrale. Il re italiano del cachemire ha infatti archiviato i sei mesi al 30 giugno scorso con utili netti per 19,6 milioni di euro, in crescita del 10,6%, e ricavi in progressione del 10,7% a 243,3 milioni. L’ebitda dell’azienda di Solomeo (Perugia) ha toccato i 41,6 milioni di euro, segnando un +13,1 per cento. Nel semestre il gruppo italiano ha registrato performance positive sia nel mercato italiano, a +6%, sia nelle piazze internazionali, che nell’insieme registrano un +11,7% (Nord America +9,3%, Europa +9,9%, Greater China +34,6%, Resto del Mondo +11,4 per cento). Segno più, inoltre, per tutti i canali distributivi, con il retail a +21,7%, i monomarca wholesale a +2,6% e i multimarca wholesale a +6,7%.
“Siamo molto soddisfatti dell’andamento del lavoro nel primo semestre dell’anno – ha dichiarato nella nota ufficiale Brunello Cucinelli, presidente e AD della griffe – sia il fatturato che gli utili sono in bella crescita. Le vendite delle collezioni invernali stanno andando molto bene. Dietro a queste considerazioni, immaginiamo un 2017 con una crescita a due cifre sia nel fatturato che nei profitti”. Questi risultati hanno premiato il titolo di Cucinelli in Borsa, che è arrivato a guadagnare oltre il 4% a Piazza Affari.
Gli investimenti del primo semestre 2017, infine, sono pari a 22,2 milioni di euro (contro i 17,9 milioni al 30 giugno 2016), il nuovo piano, si legge nella nota ufficiale, “ha come presupposto la salvaguardia dell’esclusività, del prestigio e della protezione del brand, sia nel canale fisico che in quello online”. L’azienda starebbe lavorando a una gestione ‘prudente’ del web, pur confermando le partnership positive con Net-a-porter, Mr Porter e Mytheresa.com: “Dobbiamo proteggere il brand anche a costo di rinunciare a parte delle vendite. Il web può portare chaos, che è negativo per il valore e l’immagine di un marchio”, ha spiegato Cucinelli.
Per quanto riguarda il Fisco, invece, è di questi giorni l’accordo sul Patent Box con l’Agenzia delle Entrate, che definisce metodi e criteri di calcolo del contributo economico alla produzione del reddito di impresa dei beni immateriali, con riferimento agli anni di imposta 2015-2019. Il Patent Box rappresenta il regime di tassazione agevolata a beneficio delle imprese che producono redditi attraverso l’utilizzo di opere dell’ingegno, di brevetti, di marchi, di disegni di modelli ed altre attività immateriali, per il 2015 l’accordo esclude dalla base imponibile il 30% del reddito riconducibile all’utilizzo di beni immateriali agevolabili; per l’anno 2016, invece, la percentuale di esclusione è pari al 40%, mentre per il triennio 2017-2019 è pari al 50%.
L’accordo consentirà all’azienda di Solomeo di conseguire un beneficio fiscale per il 2015 di circa 2,9 milioni di euro, quello per l’anno 2016 è invece in corso di determinazione.