E’ il momento di ridare slancio alla tradizione e alle potenzialità di un’azienda che ha fatto la storia di Como e del tessile italiano, si tratta di Canepa, che dopo alcuni anni in cui si parlava di rilancio senza grandi sostanziali cambiamenti, proprio a Milano Unica cala l’asso e presenta il nuovo timoniere Luca Belenghi che ha lasciato una settimana fa la Tessitura Monti.
Belenghi (nella foto) ha una storia fatta di grandi sfide ma anche grandi successi con il rilancio e il consolidamento ad ottimi livelli di mercato di aziende tessili italiane, stavolta è stato affascinato da Canepa, un’azienda che lui stesso definisce ‘leggendaria’.
“Cercherò di dare il mio contributo ad una realtà fatta di grande tradizione ed eccellenti potenzialità, oltre che di una nuova proprietà motivata e volenterosa che affianca la competenza della famiglia fondatrice. Sono molto motivato: al momento sto prendendo le misure, cercando di capire, ma sto delineando le priorità per il medio periodo”. Questi obiettivi sono riportare Canepa in linea con la sua storia, le sue potenzialità e le aspettative dei clienti. In termini più concreti tornare a un fatturato a tre cifre e ad una redditività a due cifre.
“Il presente è più complesso – afferma Belenghi- perché è indubbio che ci sono effetti importanti derivanti dalle incertezze sulla stabilità degli ultimi due anni: un percorso di ristrutturazione del debito importante per la società, alcuni clienti che si sono messi in una posizione di autotutela, la prima linea in particolare che ha perso il 20%. Ora lavoreremo sui fondamentali, sottolineando i nostri valori distintivi: qualità, sostenibilità, trasparenza, servizio al cliente. Il problema della stabilità finanziaria è risolto grazie alla presenza di DeA corporate credit recovery II, fondo di Dip financing italiano, gestito da DeA capital alternative funds. Non nego che ci saranno dolorosi interventi di semplificazione e alleggerimento, oltre che di contenimento dei costi: purtroppo adesso sono necessari in un’ottica di rilancio”.
Non può mancare un accenno alla Tessitura Monti: “In Monti ho lasciato una casa e una famiglia – conclude – ma il mio lavoro è quello di valorizzare talenti e competenze, formare squadre che possono camminare da sole in qualunque situazione”.
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