Cna Federmoda: "Attenzione per artigianato e pmi"

Sostenere l’Artigianato e le Piccole Imprese della moda italiana per salvaguardare occupazione, imprese e il futuro del made in Italy: è la richiesta di Cna Federmoda al governo fatta con una lettera a firma del presidente nazionale Marco Landi e del responsabile nazionale Antonio Franceschini (insieme nella foto).

Destinatari il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell’Economia e Finanze, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministro dello Sviluppo Economico e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Nella lettera si diche come le misure introdotte per supportare i settori produttivi non hanno dedicato la dovuta attenzione ai due comparti: “La forza del nostro sistema moda – è scritto – è data dal permanere in Italia di un tessuto imprenditoriale fortemente connesso ai territori e trae energia dalle migliaia di imprese artigiane e piccole imprese che apportano competenze e flessibilità all’intera filiera”.

La richiesta è di adottare fin da subito una strategia della resistenza per preservare il settore, garantendo una moratoria finanziaria e contributiva per 18 mesi a partire da gennaio 2021, periodo che rappresenta il ciclo finanziario standard per un’azienda di abbigliamento e l’adozione degli ammortizzatori sociali per tutto il 2021. La vita produttiva delle aziende di moda è infatti organizzata sulle collezioni Autunno/Inverno e Primavera/Estate, la pandemia ha determinato l’interruzione della campagna vendita invernale. Nello stesso momento erano in corso le consegne della Primavera Estate 2020 ed in questo caso la merce inviata dalle aziende o non è stata ritirata oppure è stata ritirata dai negozianti che dopo pochi giorni hanno dovuto chiudere per il lockdown.

La lettera poi prosegue ricordando tutti i problemi del settore dovuti al calendario interrotto e con le prospettive negative della seconda ondata.

“Le aziende – continuano i due rappresentanti di Cna Federmoda – si trovano ad attraversare un periodo storico per cui la mancanza di lavoro prolungata non può che determinare una forte riduzione del personale e mancanza di liquidità per far fronte agli impegni con i fornitori, quindi è determinante il mantenimento per tutto il 2021 della cassa integrazione e la rinegoziazione di tutti i finanziamenti con moratoria per ulteriori 18 mesi degli esistenti e possibilità di rinegoziazione per un periodo minimo di 10 anni e con concessione di aiuti a fondo perduto in base alle perdite subite causa Covid. Sarebbe importante, inoltre, un’agevolazione fiscale sull’acquisto di prodotti Made in Italy nel nostro Paese”.

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