Un caffè, una brioche e un telaio. Un cappuccino, una pizzetta e un imballatore di stracci. E’ decisamente vario il menu alla pasticceria Victory che si è spostata alla Toscolaniera, azienda tessile storica di Montemurlo (Prato), inaugurata nel 1967. Così chi entra nella grande pasticceria-ristorante fa un tuffo nella memoria storica del tessile pratese: grazie alla collaborazione con Pin e Museo del Tessuto sono in corso di digitalizzazione gli archivi tessili della Toscolaniera e della Trafi ed il Museo del Tessuto apre un’esposizione permanente di macchinari tessili storici, risalenti ai primi del Novecento.

Il Victory Cafè in realtà si è spostato di pochi metri rispetto alla sede storica ed ora è nell’edificio realizzato cinquanta anni fa dal gruppo Filotecnica – Filcardè – Torcitecnica e poi acquisito negli anni Ottanta dalla Toscolaniera, una delle primissime aziende costruite nella piana montemurlese e che ne hanno segnato in maniera determinante lo sviluppo industriale. Alla base del trasferimento c’è l’operazione di recupero del patrimonio industriale di Montemurlo e di valorizzazione della cultura del tessile pratese voluta dai dei tre soci proprietari del locale, Daniele Luconi, Fabio Giusti (entrambi in società anche nell’azienda tessile Trafi) e Samuele Simoni: un edificio produttivo di circa 6mila quadri di superficie, che solo per circa mille metri quadri ospita il locale, ma che è destinato a sede espositiva, di studio e ricerca sul tessile.

Il Museo del Tessuto di Prato ha portato in esposizione una serie di macchinari tessili storici che erano conservati, per problemi di spazio, nei magazzini del museo: un antico telaio sardo, un dinamometro dei primi del Novecento, una cardina, sempre dell’inizio del secolo scorso e un imballatore a mano in legno, antenato della pressa per gli stracci. “Una collaborazione – dice il presidente del Museo del Tessuto, Francesco Marini (nella foto il secondo da destra con i tre soci del Victory e, al centro, il sindaco di Montemurlo Mauro Lorenzini)- che penso che in futuro possa dare tanti frutti. Il tessile è nel dna dei pratesi ed è importante che un’attività commerciale dialoghi con il territorio, raccontando la storia della produzione tessile pratese». Inoltre, grazie alla collaborazione con il Lanificio Faliero Sarti l’esposizione si arricchisce del primo telaio a mano, usato dal capostipite dello storico lanificio pratese per fare i campioni. “Quando abbiamo deciso di trasferire il Victory in quest’edificio per noi è stato subito chiaro che dovevamo mantenere l’aspetto, il clima, le caratteristiche della fabbrica per mantenere vivo il ricordo delle mani che qui hanno lavorato» spiega uno dei soci del Victory, Fabio Giusti. Così tutto è stato riciclato, preso dalla vecchia fabbrica e riadattato ad una nuova funzione: una grande ventola industriale, i lavabi ricavati da vecchie macchine da tintoria, le pareti che sembrano tessuto grezzo, i vecchi mattoni che ricordano una ciminiera annerita dal fumo, le griglie, le porte metalliche.

“Vorremmo che chi entra al Victory capisse e scoprisse cosa ha rappresentato il tessile per l’industria e il lavoro pratese”, aggiunge Giusti, che insieme al Museo del Tessuto ha già in cantiere numerose altre iniziative per far conoscere e valorizzare il tessile, la sua storia, i suoi saperi. Il primo progetto riguarda la digitalizzazione degli archivi tessili. Al momento dell’acquisto della vecchia fabbrica i soci del Victory hanno rinvenuto l’archivio della Toscolaniera ed hanno deciso, non solo di mantenerlo nell’edificio, ma anche di conservarlo e di renderlo accessibile a tutti. Il Museo del Tessuto, infatti, con la collaborazione del PIN sta realizzando un software per la digitalizzazione e la gestione degli archivi tessili all’interno di un progetto più ampio. Alcune aziende, tra le quali la Trafi, hanno già aderito ma nei prossimi mesi l’idea è quella di estendere l’esperienza ad molte altre ditte tessili del distretto, per realizzare un vero e proprio archivio digitale del lavoro tessile pratese.