Con simulazioni di colloqui e lavori di gruppo per far emergere il talento i partecipanti al laboratorio di “E’ di moda il mio futuro” hanno scoperto il mondo del lavoro a Prato, in Confindustria Toscana Nord, con Gi Group. Protagonisti gli studenti dell’Itis Buzzi e dell’Ipsia Marconi di Prato.
L’iniziativa è nata dalla sponsorizzazione e collaborazione che Gi Group ha confermato anche quest’anno per la terza edizione di “È di moda il mio futuro“. La simulazione del colloquio di lavoro è diventata parte integrante del programma del progetto, arricchendosi anche con l’introduzione di elementi ludici e meccaniche di gioco all’interno dei processi organizzativi per rilevare le caratteristiche della personalità dei candidati. Tutto ciò attraverso l’utilizzo di strumenti e gaming appositamente creati per Gi Group da LaborPlay che permettono ai selezionatori di osservare i comportamenti di ciascun candidato e mappare le competenze trasversali. I ragazzi hanno l’opportunità di apprendere giocando, ad esempio rispondendo a delle semplici domande su vari temi (colloqui di lavoro, web reputation, soft skills, ecc) direttamente dal proprio smartphone, oppure sperimentando le proprie capacità di comunicazione, collaborazione, resistenza allo stress e leadership con il metodo “serious play” attraverso l’utilizzo di mattoncini Lego e dadi figurati.
“È importante che i ragazzi non si facciano trovare impreparati di fronte a chi li valuterà per un possibile incarico lavorativo – commenta Milena Guerrini, Senior Sales Account di Gi Group – Su profili così giovani è fondamentale per noi di Gi Group svolgere un ruolo di intermediazione per supportarli ad acquisire consapevolezza delle proprie potenzialità, attitudini, ambizioni e interessi, nonché aiutarli nella scelta del loro futuro”.
La giornata di “È di moda il mio futuro” ha coinvolto 22 studenti delle classi 5′ fra Buzzi e Marconi. “Abbiamo colto interesse e una giusta dose di divertimento – conclude Milena Guerrini – e per noi erano questi gli obiettivi: raggiunti, quindi, per un’esperienza senz’altro da riproporre in altre occasioni”.
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