Colombiamoda ha chiuso la sua trentesima edizione in un contorno di musica, colori e sorrisi, in puro stile sudamericano ma anche con un tocco di pragmatismo piu’ europeo, affidato al presidente di Inexmoda, l’ente organizzatore, Carlos Botero.
Botero ha di fatto chiuso il sipario sui tre giorni di fiera con la conferenza stampa finale, che ha preceduto di poche ore la passerella di chiusura affidata al brand Terracota. Ben 25 i defile’ nella varie location interne ed esterne a Plaza Mayor, con visitatori e designer arrivati da tutto il sud America.
A colpire e’ soprattutto la giovane eta’ dei protagonisti, primi o secondi eredi di una generazione che in Colombia e’ stata falcidiata da anni di terrorismo e narcotraffico: o si e’ sessanta-settantenni o trenta-quarantenni, in mezzo c’e’ poco, tanto in citta’ quanto, soprattutto, in enti pubblici e organizzazioni private.
Forse anche per questo Medellin ha aperto un centro tecnologico all’avanguardia nel quadro della Quarta Rivoluzione Industriale: gli altri quattro sono in Cina, India, Giappone e San Francisco. Non male per una citta’ dove nel 1989, anno di nascita di Colombiamoda, ci sono stati 4.443 omicidi. Diventa quindi anche sorprendente che l’Europa trovi uno spazio in questi mercati: ci sta provando, con successo, il Portogallo, che a Colombiamoda si e’ presentato con alcune aziende e uno spazio Fashion from Portugal dove, forti del recente accordo sul Mercosur, i responsabili commerciali hanno cercato di stringere nuovi accordi con gli operatori di mercato sudamericani.