Congiuntura 2017

Como, l'autunno riporta dati positivi

Passata l’estate l’andamento congiunturale del manifatturiero di Como sembra migliorare, pur senza grandi sussulti, come messo in mostra dall’analisi congiunturale rapida di Unindustria Como e Confindustria Lecco e Sondrio.

L’andamento degli ordini interni in settembre si è stabilizzato sopra la soglia della parità, meglio di quanto fatto registrare nello scorso maggio. Dopo un autunno in calo, il dato sugli ordini da clienti italiani è migliorato sensibilmente in aprile, per essere sostanzialmente confermato in maggio e in settembre.

Se nella rilevazione precedente rilevazione si era riscontrato un leggerissimo calo, adesso gli ordini interni migliorano: il saldo tra chi rileva un aumento (34,4%) e chi una diminuzione (23,0%) è migliorato rispetto all’ultima rilevazione, mentre cala la quota di aziende con ordini stabili.

Quindi l’industria comasca ritorna sui discreti livelli registrati un anno fa. Per quanto concerne gli ordini dai mercati esteri, il saldo delle risposte continua ad essere positivo: il 30,9% del campione dichiara aumenti degli ordini mentre il 23,6% un calo, il saldo tra le risposte è positivo.

L’attività produttiva in settembre è in miglioramento per il 42,1% del campione, invariata per il 38,6% e cala per il restante 19,3%. Il saldo positivo e marcato deve essere letto tenendo in considerazione che in settembre l’attività produttiva riparte dopo il mese di agosto, tendenzialmente un periodo di fermo.

A livello congiunturale, il fatturato in settembre è salito per oltre un terzo delle imprese (36,7%), stabile per il 35% e in diminuzione per il 28,3%. L’analisi degli ordini in portafoglio (in linea con quanto rilevato nelle ultime rilevazioni), combinata con la rilevazione degli ordini già acquisiti fa presagire un autunno stabile su questi livelli.

Soffrono maggiormente le imprese di dimensioni minori, stabile la quota di imprese che rilevano insolvenze tra i proprio clienti o significativi ritardi nei pagamenti (54%). Migliorano, seppur poco significativamente, le prospettive sull’occupazione nei prossimi mesi. Si notano più incrementi nelle spese e nelle commissioni bancarie che negli spread e/o tassi applicati sul credito.

“La ripresa del lavoro dopo le vacanze presenta qualche segno di miglioramento – afferma il Presidente di Unindustria Como, Francesco Verga – di per sé positivo. Ma sarebbe prematuro lasciarci andare a facili trionfalismi, anche perché la maggior vivacità della domanda potrebbe trovare una giustificazione nel rallentamento dei mesi precedenti dovuto alle ferie. È evidente che senza interventi strutturali volti a rilanciare l’economia ci dovremmo accontentare di questi piccoli segnali. Ma non possiamo accontentarci o, peggio, rassegnarci. La Legge di Stabilità in fase di approvazione in questi giorni è l’occasione per introdurre misure che stimolino gli investimenti capaci di dare impulso a tutta la catena del valore. Uno di questi interventi – conclude il Presidente Verga – è l’introduzione dei cosiddetti superammortamenti fiscali sui beni strumentali. Dopo un lungo periodo di recessione che ha condizionato molti imprenditori nelle proprie scelte di investimento, portandoli a procrastinare le decisioni d’acquisto, è giunto, infatti, il momento di sostenere la competitività delle nostre imprese basata fortemente sulla qualità e la tecnologia dei beni prodotti. Un costante investimento nei macchinari più moderni è, quindi, una necessità assolutamente irrinunciabile”.

 

La Legge di Stabilità in fase di approvazione in questi giorni è l’occasione per introdurre misure che stimolino gli investimenti capaci di dare impulso a tutta la catena del valore

Per quanto attiene i rapporti tra le aziende e gli Istituti di credito, i giudizi espressi delineano un quadro stabile in settembre senza che vengano rilevati particolari peggioramenti delle condizioni.

Per quanto riguarda infine l’occupazione nel mese di settembre le imprese comasche, lecchesi e sondriesi hanno delineato un quadro diffusamente stabile dei livelli occupazionali rispetto alla media luglio-agosto. Per l’80,7% dei casi, infatti, i giudizi sono stati improntati al mantenimento, nel 12,6% alla crescita e nel restante 6,7% alla riduzione.

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