Con l’analisi congiunturale sul secondo semestre del 2022 si chiude il bilancio annuale dell’Osservatorio di Confindustria di Como e di Lecco e Sondrio.
Lo scenario evidenzia una lieve decelerazione congiunturale, a fronte di un miglioramento tendenziale, col fatturato migliore rispetto a domanda e produzione; bene l’occupazione. Questa l’estrema sintesi in attesa di un 2023 che, al momento, non appare negativo come si poteva temere appena qualche mese fa.
Il confronto rispetto al secondo semestre del 2021 evidenzia un aumento medio del +8,2% per ordini, produzione e fatturato; rispetto ai sei mesi precedenti invece c’è un quadro invariato per la domanda e le vendite e un lieve aumento per l’attività produttiva (+1,2%).
Il maggior utilizzo dei macchinari ha riguardato le aziende metalmeccaniche (81,2%), mentre quelle tessili si sono fermate al 72,1%. Ad oggi le aziende comasche che si aspettano un incremento medio degli indicatori aumentando del 3,7%, anche se c’è cautela per i costi dell’energia elettrica e del gas, le dinamiche dei prezzi delle materie prime e la guerra in Ucraina.
L’export nel secondo semestre 2022 ha rappresentato oltre un terzo (34,4%) del valore delle vendite totali, quota che sale al 58,5% per le realtà di medie dimensioni e scende al 22,4% per aziende fino a 50 occupati. Il principale mercato di riferimento è rappresentato dagli stati dell’Europa Occidentale.