Ha fatto tappa a Firenze il roadshow di presentazione alle imprese toscane del protocollo nazionale siglato ad ottobre tra Confindustria e Intesa Sanpaolo.
Dei 150 miliardi di euro del plafond nazionale 12 saranno messi a disposizione delle aziende toscane per innovazione e transizione digitale, sostenibilità, rafforzamento patrimoniale e sostegno alle filiere in coerenza con il PNRR.
La presentazione del protocollo è stata anche lo spunto per definire un quadro del sistema produttivo toscano, “disegnato” dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. La regione mostra un’elevata specializzazione nel sistema moda nei settori del tessile, abbigliamento, pelletteria e oreficeria, soprattutto nelle produzioni di fascia alta e nel segmento del lusso.
La competitività si manifesta soprattutto sui mercati esteri: nel 2021 l’export ha raggiunto i 47,7 miliardi di euro, superando i livelli pre-crisi del 2019 (+10,4%) e con un aumento dell’89% rispetto al 2008. Tra i settori che hanno ottenuto questi risultati positivi non c’è però il tessile.
Tra l’altro il conflitto in Ucraina, arrivato in un momento di ripresa per l’economia toscana, rischia di penalizzare il meccanotessile di Prato, che ha il 2,7% di export in quell’area.
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