Il terzo trimestre ha portato non solo una prima frenata nel trend positivo della produzione industriale nel Piemonte nord-est, ma anche un ampliamento della forbice tra i vari territori.
Da luglio a settembre i dati sono rimasti positivi per tutte le province tranne Novara, ma c’è un clima di generale affievolimento della ripresa, rimasta sostenuta almeno sino alla prima metà del 2022.
Biella, con un dato del +5,8% sul fronte della produzione, segna il miglior risultato a livello piemontese, e cresce del 6,7% anche in termini di fatturato, grazie alla buona tenuta registrata dal tessile. Il Verbano Cusio Ossola è a +4,1%, Vercelli al +1,3%, mentre Novara è calata dell’1,3%.
Iniziano a pesare, come confermato dal presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte Fabio Ravanelli, il caro energia e l’inflazione, che hanno portato una minore liquidità per le
imprese.
A Biella hanno fatto da traino tessitura e filatura e la provincia è per il terzo trimestre consecutivo la migliore in Piemonte. La tessitura presenta il dato più performante (+24,7%), seguita dalla filatura (+15,1%) e dal finissaggio (+9,5%). Gli ordini provenienti dal mercato interno crescono di più (+5,9%) rispetto al mercato estero (+3,3%), mentre sul versante della domanda esistono forti differenze tra i comparti, con la filatura e la tessitura che continuano a prospettare margini di crescita anche sul fronte estero.
A Novara il tessile-abbigliamento è in attivo, sia pure per poco(+0,9%), percentuale che cresce nel Verbano Cusio Ossola (+3,2%) e soprattutto a Vercelli (+8,9%).
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