Si è chiuso con la firma del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro per il tessile il cammino iniziato da tempo da Confindustria Moda e sindacati.
Dopo la definizione dell’accordo di rinnovo stamani è arrivata la firma, al motto “Alleati per il futuro del settore moda”: il presidente di Confindustria Moda Sergio Tamborini e i segretari generali dei sindacati di categoria Marco Falcinelli della Filctem-Cgil, Nora Garofalo della Femca-Cisl e Daniela Piras della Uiltec-Uil si sono incontrati a Milano mettendo tutto nero su bianco.
Rappresentanze delle imprese e dei lavoratori hanno riaffermato il comune interesse alla difesa ed al consolidamento e rilancio della filiera produttiva del tessile abbigliamento moda, che con le sue 40.000 imprese e i suoi 400.000 addetti per circa 60 miliardi di euro di fatturato annuo rappresenta un pilastro essenziale dell’industria manifatturiera del Paese.
Insieme sono stati definiti obiettivi e iniziative comuni che impegneranno le rispettive organizzazioni nei prossimi mesi e anni, sia nei rapporti interni alla filiera che nelle relazioni con le istituzioni, a partire dal Governo. La prima è ovviamente la firma del nuovo contratto, che copre il periodo dal 1° aprile 2024 al 31 marzo 2027 (qui tutti i dettagli).
Altro obiettivo sottoscritto oggi è l’istituzione del nuovo ente di settore Ente Bilaterale Moda, che sarà gestito in modo paritetico tra le parti e che seguirà le relazioni industriali di settore con uno strumento operativo, dotato di organizzazione e risorse proprie messe a disposizione da aziende e lavoratori, che consentiranno di supportare l’elaborazione e la messa in opera di strategie e iniziative di sviluppo per il settore e di interesse comune fra imprese e lavoratori e di realizzare nuovi progetti di formazione e assistenza in favore di aziende e lavoratori.
Confindustria Moda e i sindacati stanno poi elaborando un documento comune con le proposte condivise in materia di politica industriale. Queste proposte saranno presentate congiuntamente al Governo al Tavolo della Moda, affinché le iniziative siano coerenti con le esigenze delle imprese e dei lavoratori e le risorse pubbliche disponibili siano effettivamente indirizzate al sostegno ed allo sviluppo della filiera in modo concreto e fruibile da parte di tutti gli operatori.
I capitoli principali di questo piano saranno le misure per la difesa della filiera produttiva, tra cui il potenziamento degli ammortizzatori sociali, le proposte per garantire il credito nelle PMI e una soluzione coerente sul credito di imposta per i campionari per gli anni 2015-2019 e le misure strategiche.
Tra queste quelle necessarie per il consolidamento dimensionale delle imprese, gli interventi strutturali sui costi dell’energia e sulle garanzie per il credito, le iniziative per la formazione delle risorse umane, dalla formazione di base, a quella continua, all’inserimento nel mercato del lavoro e alla formazione dedicata agli immigrati, le misure per l’innovazione e la ricerca, la sostenibilità, il “Green Deal” e l’economia circolare, per ristabilire la legalità e la concorrenza leale nella filiera della moda, i progetti per favorire l’internazionalizzazione e il “reshoring” delle produzioni delocalizzate all’estero.
Presente alla firma anche il nuovo presidente designato di Confindustria Moda Luca Sburlati, il cui incarico sarà ufficializzato nella prossima assemblea dell’associazione del 19 maggio 2025.
“Confermiamo la volontà di Confindustria Moda di potenziare le relazioni industriali di settore per sostenere, insieme con i sindacati e con più forza, le imprese e i lavoratori” ha detto Tamborini.
“Stiamo facendo al meglio la nostra parte per garantire uno sviluppo sostenibile e di qualità all’intero settore. La sottoscrizione di un contratto innovativo che punta sulle relazioni industriali e dà risposte certe alle lavoratrici ed ai lavoratori, sia in termini economici che normativi, rappresenta un tassello fondamentale tra le azioni congiunte che vogliamo continuare ad implementare per il rilancio del settore” hanno aggiunto i leader dei sindacati.