Industria 4.0 e misure per l’innovazione: le imprese di Confindustria Toscana Nord investono e chiedono la prosecuzione degli incentivi. Il messaggio è arrivato da Lucca per voce del vicepresidente con delega all’innovazione Daniele Matteini (nella foto): le misure a favore dell’innovazione sono state fin qui preziose e le imprese hanno saputo cogliere le opportunità che sono state loro offerte; occorre però che ci sia continuità e che quindi gli strumenti a supporto degli investimenti proseguano nel tempo.
“Le misure di sostegno agli investimenti previste dal piano Industria 4.0 del Governo nazionale – ha dichiarato Matteini – hanno funzionato. Superammortamento e iperammortamento sono stati visti dalle aziende come opportunità da cogliere al volo, e così è stato poi nei fatti. Ma anche altre misure hanno avuto successo. Penso ai recenti bandi della Regione Toscana per progetti strategici di ricerca e per ricerca e sviluppo nelle PMI: sono 62 le aziende dell’area Lucca-Pistoia-Prato i cui progetti, per un totale di 35,2 milioni di euro, riceveranno gli incentivi. Questa è naturalmente solo una piccola parte degli investimenti fatti dalle imprese, quelli ad oggi facilmente individuabili: altri dati emergeranno nei prossimi anni attraverso l’analisi dei bilanci o ricerche ad hoc. Intanto lo Sportello innovazione di Confindustria Toscana Nord continua a lavorare per fornire un supporto iniziale e coordinare i rapporti fra le imprese e i soggetti che producono ricerca e innovazione”.
Matteini ha anche citato i dati nazionali emersi nelle Assise di Confindustria, svoltesi poco più di un mese fa: alla fine del 2017 oltre la metà delle imprese industriali italiane aveva usufruito del superammortamento per i beni strumentali e una su tre dell’iperammortamento per i beni digitali.
“Le opportunità ci sono state e le imprese le hanno colte; non lasciamo il lavoro a metà, ma rendiamo strutturali le agevolazioni, anzi se possibile facciamo in modo che siano sempre più capaci di accompagnare la modernizzazione del sistema produttivo italiano. Passi indietro su questo versante sarebbero deleteri. La digitalizzazione e l’automazione non vanno tassate ma incentivate, pena la perdita di quella competitività che le nostre imprese con dispendio di fatica e risorse cercano di potenziare. Il sostegno all’innovazione non è per le casse pubbliche una spesa ma un investimento. Di più: un’assicurazione sulla vita del sistema produttivo nazionale”.