Anche l’industria tessile pratese mostra apprezzamento nullo per il Decreto-legge bollette varato dal Governo per l’impossibilità di attingere al miliardo e 200 milioni di euro destinati al sostegno alle imprese per l’incremento dei prezzi di gas metano ed energia elettrica (600 milioni per agevolazioni fra cui la più rilevante è l’azzeramento per 6 mesi di una parte degli oneri di sistema, gli ASOS, per le aziende collegate alla bassa tensione con potenza superiore a 16,5 kW).
Nel caso del gas non ci sarà nessun effetto neppure sui costi diversi da quelli della materia prima; per l’energia elettrica l’azzeramento degli oneri si applica solo alle utenze non domestiche in bassa tensione, quando le imprese industriali pratesi sono invece allacciate alla media tensione.
“La grande volatilità dei prezzi rende opportune contrattualizzazioni a medio-lungo termine – spiega Filippo Giagnoni, coordinatore del gruppo Nobilitazione e lavorazioni tessili della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord – che sono particolarmente complesse. Rispetto al 2019 nei primi due mesi del 2025 il prezzo medio della materia prima gas ha sfiorato +200%, dell’energia elettrica +140%. Sulla media del 2024 siamo a +30% e +20%. Con un calcolo molto approssimativo si può stimare che solo per la materia prima nel 2025 la bolletta complessiva del distretto tessile aumenterà di oltre 38 milioni di euro. I disagi sono forti e non possono non riflettersi anche sulla filiera a valle. Eppure quando nelle istituzioni si parla di costi energetici il settore tessile-moda è il grande dimenticato”.
“Scontiamo contrazioni significative di produzione ed export – aggiunge Francesco Marini, presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord – che per l’anno scorso sono stimabili entrambe intorno al -8%. Difficile in questo quadro, con il fattore prezzo che troppo spesso è decisivo per le scelte dei nostri clienti, assorbire nella filiera tessile incrementi di costi consistenti. Per energia elettrica e gas sono necessarie misure immediate, con effetti immediati che consentano di superare questa fase di impasse, e parallelamente interventi strutturali. A noi il Decreto bollette non sta dando e non darà nulla: occorrono altri provvedimenti. Per il gas il credito di imposta funzionò bene in occasione del picco del 2022: andrebbe riproposto. Per l’energia elettrica, l’azzeramento della componente ASOS per un semestre potrebbe essere esteso anche alle imprese allacciate alla rete di distribuzione in media tensione”.
Confindustria nella sua audizione parlamentare, ha proposto varie misure strutturali come lo sganciamento dei costi dell’energia elettrica dal prezzo del gas per avere un mercato indipendente per gas metano, energia elettrica da fonti rinnovabili ed energia elettrica prodotta da centrali a gas.
“Il Governo ignora Prato” dice l’assessore alle attività produttive del Comune di Prato, Benedetta Squittieri: “L’esclusione del tessile dal decreto bollette è l’emblema dell’inesistente attenzione del governo per le politiche industriali e per Prato. L’unica attenuante è che l’esecutivo non abbia capito il peso del tessile sul Pil nazionale e ignori quanto i costi energetici influiscano sulla competitività delle aziende che sono più energivore delle altre. Toccava ai parlamentari eletti sul territorio farglielo comprendere”.
Il no a rendere strutturale il contributo straordinario dato dal governo Draghi, il ritardo sul rifinanziamento della cassa integrazione e il silenzio assoluto sul decreto End of waste sono le altre accuse di Squittieri al Governo.