Il pericolo è passato senza troppi danni ma l’allerta rossa a Prato e provincia nel fine settimana ha lasciato spunti per alcune riflessioni.
Una è di Fabia Romagnoli, vice presidente di Confindustria Toscana Nord: “L’allerta rossa è un’esperienza inedita per Prato, con limitazioni delle attività incluse quelle produttive. Tutta la nostra solidarietà a chi ha subito danni, nella consapevolezza che comunque poteva andare molto peggio” dice.
“Infrastrutture e iniziative anche geograficamente lontane – continua Romagnoli – hanno effetti di sistema che si fanno sentire in aree molto vaste. Da questa esperienza escono promosse le grandi opere, dallo scolmatore dell’Arno (lontano da noi, ma importante per tutti i toscani proprio per gli effetti di sistema), alle casse di espansione. Non altrettanto si può dire di altri due fattori: il coordinamento e l’attenzione puntuale per il territorio, nella cui gestione sono impegnati, con una grande frammentazione di competenze, Genio civile, Consorzi di bonifica, Province, Comuni, Regione e per alcuni aspetti anche i privati stessi”.
riteniamo centrale il tema della sicurezza idrogeologica
Il riferimento è al coordinamento delle valutazioni da effettuare e delle misure da assumere lasciato alle singole amministrazioni: “Servirebbero procedure – prosegue l’intervento – che prevedano una regia complessiva e consentano l’ottimizzazione delle risorse. Positivi invece l’informazione preventiva e il coinvolgimento delle associazioni di categoria, che ha consentito di avvisare prontamente le aziende delle decisioni che venivano assunte e di dare il nostro contributo nella gestione della criticità. Abbiamo affrontato questa nuova emergenza con i danni del novembre 2023 solo parzialmente riparati, talvolta anche a fronte di necessità di interventi relativamente semplici; con non chiare pianificazioni e definizioni di priorità nelle misure per la messa in sicurezza del territorio; con pratiche di gestione dell’emergenza talvolta discutibili. Come Confindustria Toscana Nord riteniamo centrale il tema della sicurezza idrogeologica”.
L’obbligo per le imprese di assicurarsi contro i rischi catastrofali è ritenuto razionale ma con l’implicazione di imporre alle assicurazioni di coprire anche situazioni che diversamente le compagnie eviterebbero. “Ma la vera assicurazione contro le catastrofi è la prevenzione – conclude Romagnoli – e abbiamo affidato a Enio Paris e David Settesoldi uno ‘Studio per la valutazione del rischio idraulico da collasso arginale in alcune zone delle province di Lucca, Pistoia e Prato’. Lo studio è in corso e si concluderà a fine anno con i risultati dello screening di alcuni dei tratti più critici degli argini del Bisenzio fino alla confluenza del Fosso Reale, oltre che dell’Agna e del Serchio nel tratto della Media Valle. L’obiettivo è individuare le porzioni degli argini che in caso di rottura possono provocare i danni maggiori.I risultati dello studio saranno messi a disposizione sia degli enti pubblici sia dei nostri soci”.
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