Etica e tecnologia nell'innovazione della moda

Moaconcept ha promosso, con l’agenzia Generali Italia di Firenze Rifredi, Change Capital e The Social Hub, un summit sul tema dell’economia circolare.

Tra i relatori anche alcuni player della moda, uno dei settori in cui il concetto di innovazione sostenibile è più ricorrente. Stefano Galassi ad esempio, co-founder & Open Innovation director di Limitless Innovation ha spiegato come l’Open Innovation stia guidando la fashion circularity e ha tratteggiato il perimetro delle più rilevanti innovazioni del settore moda: Virtual fashion, metaverso, digital twin e industry 4.0 ma anche ricerca sui nuovi materiali, biocircolarità e upcycling.

Gli avvocati Lorenzo Micacchi e Giacomo Pailli dello Studio MPM Avvocati hanno affrontato i temi del greenwashing, dell’etichettatura e della tutela della proprietà intellettuale e dei brevetti.

Jacopo Laganga, di Monnalisa ha condiviso la propria case history di un progetto pilota realizzato su quattro capi bestseller della linea couture: hanno sviluppato delle etichette che, attraverso la scansione di un QR code consentono di accedere ad un sito mobile dedicato che narra la storia del prodotto, la filiera e tutte le sue fasi di produzione in maniera trasparente e tracciabile.

Simona Innocenti, CEO di Leather Bis e presidente di Aspri ha parlato della propria azienda che riutilizza gli scarti della filiera della pelle, che a sua volta usa una materia prima che è scarto della filiera alimentare.

Eva Di Franco, docente Idi Marketing Ethics & Fashion Design allo Ied e founder del brand Evadifranco Timelessclothing, ha parlato di approccio sostenibile nella progettazione delle collezioni moda e dei consumatori che iniziano ad essere infastiditi quando percepiscono che i brand usano la sostenibilità come leva di marketing e comunicazione pur non avendone i requisiti.

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