Ha l’Emilia Romagna nell’acronimo ma anche la Lombardia e Varese tra gli obiettivi per un ulteriore allargamento dei confini “finanziari”. Un cambiamento della geografia del credito quello perseguito, tra gli altri, da BPER che non è sfuggito al Consiglio Generale di Univa, che ha avuto un confronto con i vertici dell’istituto bancario.
Da una parte gli imprenditori, dall’altra Pietro Ferrari e Alessandro Vandelli, presidente e AD di BPER Banca. “Vogliamo tessere da subito rapporti proficui con BPER – dice il presidente di Univa, Roberto Grassi – a vantaggio della crescita delle nostre aziende e per continuare sulla strada dell’innovazione della finanza d’impresa. Auspichiamo che quella in atto nel sistema bancario sia un’evoluzione nella continuità. Nel passaggio da una banca all’altra l’impresa cliente ha infatti bisogno che il trasferimento sia incrementale e non il contrario. C’è bisogno di partnership, di collaborazione e di prossimità. C’è bisogno di costruire una più forte patrimonializzazione. C’è bisogno di rimettere in moto gli investimenti. La riduzione di offerta del credito dopo le operazioni di fusione non deve tradursi in una limitazione dell’offerta anche a livello di affidamenti. Il fatto che la fusione tra Intesa Sanpaolo e UBI non si tradurrà, nella gran parte dei casi, proprio grazie al ruolo che andrà a ricoprire BPER sul territorio, in una sovrapposizione dei rapporti e delle esposizioni che molte delle imprese varesine hanno con le due banche è di buon auspicio”.
Entro fine febbraio BPER sarà presente nella provincia di Varese con circa 70 filiali.
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