Tempo di apertura per la mostra Turandot e l’Oriente fantastico di Puccini, Chini e Caramba al Museo del Tessuto di Prato, con debutto domani e fino al 21 novembre. Dopo un lungo e accurato lavoro di ricerca compiuto dal Museo sul ritrovamento di un nucleo di costumi e gioielli di scena risalenti alla prima assoluta della Turandot di Puccini e provenienti dal guardaroba privato del grande soprano pratese Iva Pacetti adesso tocca al pubblico godersi la mostra.
Una prima anticipazione nella conferenza stampa di presentazione con una “overture” in scala ridotta per gli addetti ai lavori, che hanno potuto ammirare abiti, accessori, materiale di scena e reperti arrivati da più prestatori: l’Archivio Storico Ricordi, il Museo Teatrale alla Scala e l’Archivio Storico Documentale Teatro alla Scala, le Gallerie degli Uffizi – Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, la Fondazione Giacomo Puccini di Lucca, la sartoria Devalle di Torino, l’Archivio Corbella di Milano, la Società Belle Arti di Viareggio e numerosi privati.
La mostra occupa circa 1.000 metri quadri complessivi e si apre nella Sala dei Tessuti Antichi con una selezione di circa 120 oggetti della collezione Chini. Al piano superiore una sezione dedicata alle scenografie per la Turandot e al forte influsso che l’esperienza in Siam ebbe nell’evoluzione del percorso creativo e stilistico di Chini. La terza e ultima sala riunisce i costumi della prima dell’opera: accanto a quelli di Iva Pacetti sono esposti anche 30 costumi provenienti dall’archivio della Sartoria Devalle di Torino. A Iva Pacetti il Museo ha dedicato anche una sezione espositiva multimediale a conclusione del percorso.
Foto: Marco Badiani