L’Assemblea di Confindustria Moda che ha eletto il nuovo presidente Luca Sburlati ha anche consegnato agli archivi l’indagine realizzata dal proprio Ufficio Studi sull’andamento congiunturale del quarto trimestre 2024, sulla chiusura dell’anno e sulle prime indicazioni per il 2025.
La prima immagine è quella di un settore ancora in rallentamento: il 58% delle imprese intervistate ha infatti rilevato, anche da ottobre a dicembre 2024, una flessione del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2023, con diversi associati arrivati anche a un -20%.
Solo il 28% gli imprenditori ha dichiarato vendite in aumento, col 14% invece su quote invariate. Anche per il valore della produzione il 63% dei rispondenti ha rilevato un calo, col 23% di contro che è in crescita. Numeri che si ripropongono anche nell’analisi che riguarda tutti i dodici mesi del 2024: fatturato in calo per il 67% e in crescita per il 18%.
Con queste indicazioni il fatturato medio del 2024 arriva al -6,1% rispetto al 2023, corrispondente a 59,8 miliardi di euro.
Le prospettive all’orizzonte non sono rosee: se il 48% confida nella stabilità c’è un 31% che vede un peggioramento e un 21% che aspetta buone notizie per il primo trimestre 2025, ormai già passato.
Se la prospettiva è a sei mesi il 42% degli imprenditori teme una flessione del fatturato rispetto al gennaio-giugno 2024, mentre il 35% si aspetta un aumento e il restante 23% ritiene che le vendite resteranno stabili. Quindi il trend fa pensare a un primo semestre in flessione, sia pure contenuta rispetto al passato.
Un 19% di ottimisti prospetta una ripartenza dal secondo trimestre, mentre il 43% la vede nel corso della seconda metà del 2025; il 32% dei più pessimisti arriva addirittura a inizio 2026. Sul fronte occupazione il 44% del campione ha indicato a fine 2024 un calo dei livelli del proprio organico rispetto all’anno precedente. Per il 36% il numero dei dipendenti è rimasto invariato, per il 20% c’è stato un aumento.
Nel complesso quindi il calo dei lavoratori dovrebbe rimanere entro lo 0,5%. Guardando a giugno 2025 il 75% degli imprenditori del panel prevede che il proprio organico resterà invariato, ma per il 16% è in arrivo una flessione.