-38.7%: a tanto ammonta la perdita dei ricavi nel 2020 per Ratti, il cui Consiglio di Amministrazione ha approvato il progetto di bilancio dell’esercizio dell’anno scorso.
I dati consolidati dicono che il fatturato è stato di 71,2 milioni (nel 2019 è stato di 116,3 milioni), con un margine lordo di 5,4 milioni (20,2 nel 2019). In calo anche gli investimenti, comunque cospicui: 7,9 milioni contro i 10,5 del 2019. Alla fine il risultato dell’esercizio è stato positivo per 400 mila euro.
Il Covid-19 e la conseguente diminuzione dei consumi di moda-abbigliamento hanno impattato in modo netto sui numeri dell’azienda lombarda, che ha però difeso la solida posizione finanziaria e può così guardare al futuro con cauto ottimismo.
Il CdA ha deliberato di non proporre all’Assemblea ordinaria dei soci la distribuzione di dividendi, mentre ha approvato il Bilancio di Sostenibilità.
I cali hanno riguardato tutte le aree di business: il Luxe ha perso il 37,3%, le Collezioni il 48, Carnet il 33,4 ed il Fast Fashion addirittura il 54,1. Male anche Ratti Studio (-26,6%) e Arredamento (-31,7%).
A livello di aree geografiche il calo maggiore ha riguardato il mercato USA (-54,1%); Italia -39,2%, Europa -34,4%, Giappone -26,1%.