Tanta Italia nei corridoi della Berlin Arena, tanti accenti, dal toscano al veneto e al lombardo, ad animare Denim Première Vision in un’edizione positiva per gli espositori. Tra chi è un affezionato frequentatore del salone, chi lo scopre per la prima volta e chi ha trovato affari inattesi la carrellata di giudizi è ampia.
“Il successo e l’utilità di ogni fiera dipende dal mercato – dice Paolo Pontello di Soko – e Denim PV si conferma molto valida anche a livello di pubbliche relazioni. Noi siamo nel campo della chimica per il finissaggio e ci rivolgiamo a lavanderie e tintorie, a chi vuol rifinire il capo già pronto, e di visitatori ce ne sono stati”.

“Abbiamo incontrato clienti nuovi, che non avevamo mai conosciuto prima – dice Sara Coppini dell’Outside Denim Lab, che fa riferimento alla pratese Fabritex – e nonostante la location tedesca sono venuti anche clienti italiani. Siamo forse favoriti dal fatto che il nostro prodotto, lavorato tutto a jacquard e completamente made in Italy, esula un po’ dal contesto generale. Lavoriamo con Antica Valserchio e posso dire che il 2021 si è chiuso con una crescita del 50%, con il mercato di riferimento, quello di alta fascia, che si è diviso tra Italia e Francia”.
Due giorni berlinese positiva anche per Francesca Polato, responsabile del marketing di Berto Industria Tessile: “La location nuova ci piace – commenta – perché anche se sapevamo che Berlino è diversa dalle altre città tedesche siamo partiti avendo come base della clientela il sud della Germania ed eravamo quindi un po’ dubbiosi. Invece le visite ci sono state, alcune anche dalla Danimarca. Per quanto riguarda l’andamento del mercato dopo un 2022 iniziato sulla scia dell’ottimo 2021 adesso i rincari di energia e materie prime ci stanno costringendo a mettere mano spesso ai listini, cosa che invece prima non accadeva per un intero anno. Sono rincari che non vanno a limitare le possibilità dei clienti, che sono tutti della fascia alta e lusso, ma per correttezza non li illudiamo neppure sui tempi di consegna, che si sono allungati, sia per noi che per i fornitori”.
“La fiera serve sempre, anche se alcune stanno diventando settoriali e locali – dice Carlo Parisatto, Chief Marketing & Sales Office di Cadica Group – e dobbiamo ancora capire bene questa Denim PV perchè il cliente tedesco tende a muoversi poco. Una volta era il Nord Europa a chiedere prodotti sostenibili ma ora è un fattore comune a tutti i mercati, un valore imprescindibile nel tessile e negli accessori. Non credo che il denim abbia sofferto meno in questi due anni rispetto al resto della filiera ma è vero che è un settore che ha un sua dimensione, più easy, che si presta anche a saloni più animati”.