Il giorno dopo la vittoria ai Pv Awards i premi brillano sui tavoli o nelle vetrine delle aziende vincitrici, che ne fanno vanto e motivo di orgoglio. A PV Leather sono due gli stand dove i premi sono in bella vista: quelli di Fedi Silvano e di Russo di Casandrino. Empolesi, con in programma nel futuro molto prossimo (due-tre mesi) il trasferimento nel Macrolotto conciario di Castelfranco di Sotto, Antonella Giraldi e il figlio Sandro Fedi si godono la ribalta inaspettata: “Per chi, come noi, e’ abituato a stare in azienda a lavorare a testa bassa sulla pelle ritrovarsi sul palco con il fior fiore di brand e stilisti e’ stato emozionante – racconta Antonella, che anche ieri non aveva celato la sorpresa al momento di ritirare il premio – ma e’ anche il segno che nel lavoro c’e’ qualcosa di piu’ del commercio e dei soldi”.
Il prodotto vincente e’ un lana-cachemire agugliato con pelle di vitello: “Tutto pensato da noi – continua la responsabile dell’azienda toscana – e realizzato anche grazie a laboratori selezionati ai quali ci affidiamo per alcune fasi del lavoro. Il premio e’ inaspettato e ci e’ stato dato dopo che che la giuria ha fatto tutte le prove, anche di resistenza; dopo la cerimonia e stamani sono passati anche a vedere anche il resto della collezione”.
Per l’azienda di Empoli e’ il primo premio ‘materiale’ ma non il primo riconoscimento del lavoro fatto: “A Lineapelle – conclude Antonella Giraldi – hanno messo il 30% della collezione nell’area trend, praticamente c’era un tavolo interamente con i nostri prodotti. A Milano e’ andata benissimo, con 6-700 persone persone allo stand; qui a Parigi i numeri sono piu’ bassi ma la qualita’ e’ alta e viene tutta gente con richieste mirate e con ordini”.
Un po’ meno soddisfatto di come sta andando PV Leather e’ Giuliano Russo, sul palco ieri a ritirare il premio ‘Handle’ per la sua azienda, non particolarmente fortunata nella locazione dello stand, molto in alto nel padiglione 3 anche se vicino all’area trend e ad altre aziende importanti: “Non sta passando molta gente allo stand – dice – o almeno non ci sono tante persone come nelle hall 5 e 6. Comunque siamo felici per aver vinto al cospetto di tanti concorrenti e vediamo riconosciuto l’impegno che mettiamo nei nostri prodotti”.
Anche quello vincente, un vitello molto spesso al tatto, ha avuto un ‘parto’ lungo: “Col team interno ci stavamo lavorando da due anni senza riuscire ad arrivare al punto giusto – spiega Russo – e quando ce l’abbiamo fatta lo abbiamo presentato alla giuria e speravamo di vincere”.