Per fare impresa ci vuole etica, il legittimo profitto va coniugato con la centralità della persona umana e le responsabilità sociali. Varie aziende di successo lo dimostrano: hanno messo i valori etici alla base del loro lavoro e sono risultate vincitrici.
Di questo si è parlato stamani nel seminario per i cento studenti del Programma Eye, selezionati dagli istituti scolastici superiori pratesi “Paolo Dagomari”, “Carlo Livi“, “Francesco Datini” e “A.Gramsci-J.M. Keynes” che fino a settembre, in parallelo al loro corso di studi, affronteranno da vicino il mondo dell’imprenditoria, seguiranno seminari con imprenditori e professionisti per apprendere le basi del “fare impresa”, impareranno a far diventare redditizia un’idea grazie anche a laboratori, visite aziendali, stage e percorsi di facilitazione d’impresa.
Nella lezione gli studenti si sono confrontati nella sede del Dagomari con Luca Taddei (nella foto): esperto di comunicazione istituzionale e d’impresa con attività di coordinamento dell’associazione Artes, che ha illustrato l’etica del lavoro a partire dal rispetto della persona fino alla sostenibilità ambientale e responsabilità sociale con esempi pratici di grandi aziende internazionali. Tra questi in particolare il ‘caso’ della Olivetti di Adriano Olivetti. I ragazzi sono stati anche coinvolti in un ‘ethics game’: un gioco di ruolo in cui dovevano interpretare i vari stakeholder in un progetto di impresa che pone questioni di etica di rilievo.
L’incontro fa parte del programma Eye, organizzato dall’Associazione ARTES con il Comune di Prato in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori – Confindustria Toscana Nord insieme all’Incubatore di Firenze, la società di consulenza TRIM2, la startup Awhy.