Negozio di Prada

Il virus non ferma il lusso

Nonostante la pandemia l’Italia si conferma come primo Paese del lusso mondiale con quattro nuovi ingressi nella Top 100 della Deloitte Global Powers of Luxury Goods 2021.

L’analisi di Deloitte ha evidenziato un fatturato generato nel 2020 dalle vendite dei beni di lusso dei primi 100 gruppi al mondo di 252 miliardi di dollari, con un calo di 20miliardi rispetto al 2019.

EssilorLuxottica (7′), Prada (23′) e Giorgio Armani (29′) sono i tre principali player italiani in classifica, Moncler invece è l’azienda con le performance complessive più costanti, rientrando per quattro anni consecutivi tra le aziende a più rapida crescita.

Uno dei nuovi ingressi nella Top 100 è Canada Goose, con una crescita del 23% nel periodo 2017-2020: le altre sono Sportswear Company (Stone Island), Morellato e CrisConf (Pinko).

Otto le aziende italiane tra quelle in classifica che hanno registrato un utile netto positivo; tra queste EssilorLuxottica, Armani, Moncler, OTB, e Max Mara.

La top ten dei big del lusso è stabile rispetto al 2019, con il solo Hermès che entra per la prima volta nella top ten, al nono posto. Il podio è immutato: LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton al primo posto, Kering al secondo e The Estée Lauder Companies al terzo, con Compagnie Financière Richemont a completare il poker. L’Oréal Luxe e Chanel rimangono quinti e sesti davanti a EssilorLuxottica.

Chiudono i Top 10 PVH, Hermès e Chow Tai Fook Jewelry Group.

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