Connecting Cultures e Class hanno ufficialmente lanciato l’Imagining Sustainable Fashion Award , il primo concorso internazionale sulla comunicazione della moda sostenibile.
Il concorso invita stilisti, fotografi, designer, illustratori, artisti e creativi a ripensare come comunicare le nuove generazioni di valori del sistema moda etico e sostenibile, con il giudizio di una giuria internazionale composta da esperti del settore.
Le iscrizioni sono aperte fino al 12 gennaio e sono aperte sia a media tradizionali come ad esempio progetti editoriali, eventi di moda, fotografia e pubblicità che nuovi progetti digitali e phygital, da campagne social al gaming ma anche esperienze immersive e virtuali.
“Una nuova generazione di valori è intessuta negli abiti che portiamo tutti i giorni grazie ad artisti e
designer emergenti che credono in una cultura del design rispettosa della responsabilità sociale e
ambientale e che sanno integrare sostenibilità, innovazione e stile”, commenta Anna Detheridge,
fondatore e presidente di Connecting Cultures.
“Purtroppo però non sempre la moda riesce a comunicare queste storie virtuose. E da consumatori,
in quanto parte attiva del processo, non riusciamo a contribuire a premiare chi la moda responsabile
la fa davvero” aggiunge Giusy Bettoni, CEO e fondatrice di C.L.A.S.S..
A selezionare i progetti vincitori la giuria, con le stesse Detheridge e Bettoni; Rita Airaghi, direttore di Fondazione Gianfranco Ferré; Paola Arosio, Head of New Brands & Sustainability Projects di Camera Nazionale della Moda Italiana; Jeanine Ballone, Managing Director di Fashion 4 Development; Evie Evangelou, founder e presidente di Fashion 4 Development; Chiara Luisi, Sustainability Projects Coordinator di Camera Nazionale della Moda Italiana; Sara Kozlowski, direttore dell’istruzione e delle strategie sostenibili del Council of Fashion Designers of America; Dio Kurazawa, socio fondatore di The Bear Scouts; Renata Molho, giornalista, ex caporedattore di L’Uomo Vogue e caporedattore di L’Uomo Vogue, Vogue Italia e Casa Vogue; Lucy Orta, Chair, Art & the Environment, University of the Arts di Londra e Stefania Ricci, direttore del Museo Salvatore Ferragamo.






