Confindustria Toscana Nord lancia da Torino un monito e al tempo stesso un allarme sulla frenata della crescita dell’Italia negli ultimi mesi.
Il presidente Giulio Grossi è chiaro: “Abbiamo voluto esserci perché condividiamo pienamente sia il merito della manifestazione sia la necessità di dare segnali tangibili, anche clamorosi come questo, sulle posizioni dell’industria italiana. Il nostro Paese sta vivendo un momento molto delicato. Si sta verificando purtroppo quello che da tempo temevamo, e cioè che la ripresa troppo debole potesse avere una battuta di arresto: ci siamo arrivati, il terzo trimestre dell’anno porta il segno meno. Questo -0,1% deve costituire una sveglia, rumorosa e squillante, per chi pensa che ci si possa permettere di trascurare la politica industriale, che le manovre economiche siano legittimate a ignorare l’interesse complessivo dell’Italia in nome di promesse elettorali incaute e che investimenti essenziali come quelli in infrastrutture siano un optional. Non è così. Le manifestazioni non sono nel nostro Dna di imprenditori, ma ora occorre utilizzare ogni mezzo per farsi ascoltare. Il messaggio che abbiamo mandato non poteva essere più chiaro: il nostro presidente Boccia ha parlato di pazienza quasi al limite. Dodici associazioni con interessi non sempre convergenti, dall’industria all’artigianato, dal commercio all’agricoltura e alla cooperazione, associazioni che rappresentano tre milioni di imprese e più del 65% del Pil nazionale sono interlocutori da ascoltare con la massima attenzione.”