Il Museo della Seta di Como ha fatto da cornice all’incontro istituzionale tra Stefano Vitali, presidente dell’Ufficio Italiano Seta, e Zhang Guoqiang, numero uno della International Silk Union.
L’associazione di Sistema Moda Italia che raggruppa le aziende della filiera italiana della seta e che le rappresenta a livello nazionale ed internazionale, con alcuni imprenditori, ha incontrato Guoqiang in occasione di una visita al distretto serico comasco.
International Silk Union ha sede ad Hangzhou, la capitale della seta in Cina, e ne fanno parte 27 Paesi, tra i quali Cina, Italia, Brasile, Francia, Svizzera, Giappone, Turchia, Tailandia, India, Vietnam, Stati Uniti ed Uzbekistan. In occasione dell’incontro si è parlato dell’evoluzione del mercato e degli approvvigionamenti in Cina, dal quale proviene la quasi totalità delle forniture di filo destinate ad alimentare le lavorazioni effettuate a Como. Il 2022 si è concluso con risultati finalmente positivi, dopo la pandemia, ed il 2023 sta evidenziando una sostanziale tenuta dei mercati.
Altro argomento l’avanzamento della ricerca “Life Cycle Assessment” avviata alcuni mesi fa da International Silk Union, con la collaborazione dell’Ufficio Italiano Seta e dell’Area Seta di Innovhub-Stazioni Sperimentali per l’Industria. I tecnici italiani e cinesi hanno interpellato numerose aziende rappresentative dell’intera catena tessile della seta, a partire dalla produzione agroindustriale, in Cina, sino ad arrivare alle fasi finali della nobilitazione del tessuto, per misurare l’impatto ambientale complessivo della filiera. L’incontro di Como è servito ad avviare la condivisione dei dati sinora raccolti e per programmare la conclusione dello studio, che è prevista entro l’estate.
“Finalmente – dice dichiara Stefano Vitali – avremo un quadro settoriale per parametri importanti, ad esempio il carbon footprint. Lo studio ci consentirà di dimostrare in maniera puntuale che la seta ha tutte le carte in regola per potersi definire fibra virtuosa, non solo per le sue caratteristiche che la rendono unica dal punto di vista stilistico, ma anche per l’impatto ambientale delle sue lavorazioni”.