Accessori e abiti contraffatti

La contraffazione si combatte a scuola

A Firenze, non a caso sede di Pitti Uomo, è stato sottoscritto un protocollo di intesa per sviluppare nelle scuole italiane i valori della legalità combattendo la contraffazione. A firmare Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Guardia di Finanza, Confindustria, Confcommercio, Coldiretti, CNA, Fondazione Osservatorio sulla Criminalità nell’agricoltura e sul Sistema Agroalimentare, alla presenza del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Gli obiettivi completi sono collaborare a iniziative di formazione e informazione per gli studenti degli istituti scolastici nazionali per favorire la diffusione dei valori della legalità; agire sulla percezione del fenomeno contraffattivo per sensibilizzare sui rischi per la salute e sui danni che il mercato dei fake goods arreca al sistema economico nazionale; innescare un cambiamento culturale che contribuisca alla riduzione della domanda di prodotti falsi a partire dalle giovani generazioni.

“Informare e formare i giovani sui danni provocati dalla contraffazione è fondamentale – ha dichiarato Antonio Franceschini, Responsabile Ufficio Promozione e Mercato Internazionale CNA che ha sottoscritto il protocollo per la Confederazione – perchè manca una piena consapevolezza di quanto di negativo comporti questo fenomeno dal punto di vista economico e sociale, un fenomeno che costa in termini di mancati introiti per le aziende e per l’erario e in termini di occupazione oltre ai rischi per la salute e la sicurezza. Ecco quindi che la scelta del CNAC di puntare sull’informare e formare i giovani, scelta già avviata da CNA con un percorso specifico, ci trova pienamente d’accordo e ci troverà partecipi nel definire un percorso di sistema”.

La contraffazione, secondo le stime dell’OCSE, riguarda il 2,5% degli scambi mondiali, per un valore di oltre 460 miliardi di dollari; in Europa le importazioni di merce contraffatta riguardano il 5% del totale, per un valore pari a 116 miliardi di dollari. L’Italia è la più colpita dopo gli Stati Uniti. Nel 2016 i sequestri effettuati dalle Dogane dell’UE hanno riguardato 41,3 milioni di articoli, per oltre 670 milioni di euro. In Italia il fatturato del falso è di circa 7 miliardi di euro, con una perdita di gettito fiscale stimata in 5,7 miliardi di euro e oltre a 100.000 posti di lavoro sottratti all’occupazione legale.

Ovviamente l’abbigliamento è il più contraffatto con gli accessori moda; poi audiovisivi e i prodotti alimentari.

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