La moda come veicolo di pace

FashionFromTheWorld, l’evento del venerdì sera di Riccione Moda Italia, è iniziato mentre da Monaco di Baviera stavano arrivando le primissime notizie dell’ennesimo attacco terroristico negli ultimi mesi.
E forse non sono state casuali le parole di Antonio Franceschini, quando ha parlato della moda come di un “mezzo per unire e non per dividere”, quasi un veicolo di pace.

Poi la ribalta è passata agli abiti, con la sfilata aperta dalla maison Giuliacarla Cecchi dell’Associazione Culturale Sistema Copernicano con le creazioni di Eros Razzi, Massimiliano Zumbo, Erika Caldesi, Elisabetta Benini e Jolanda Choo Ying Ning di Singapore.

Poi i colori africani di Anifa Cossa e Pinto Musica dal Mozambico, sul palco con bandiera e sciarpa del loro paese (una stonatura, non certo attribuibile a loro, il mitra raffigurato nel simbolo della nazione africana), la morbidissima lana di Alimaa Sengejav, general designer di Cashmere Holding LCC, dalla Mongolia, sostenuta dal console onorario in Toscana Piero Bardazzi, lo stile vivace della giovane stilista tunisina, Sara Okbi seguita da Samir Ben Abdallah, presidente dell’associazione tunisina della confezione e dell’abbigliamento, ed a chiudere le creazioni di Aiisha Ramadan, designer di origine libanese con sede negli Emirati Arabi Uniti.

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