La PMI e l'incubo di un nuovo lockdown

La decima edizione della rassegna “Economia sotto l’Ombrellone” di Lignano Sabbiadoro è iniziata con un focus sulle piccole aziende e sugli artigiani, analizzando anche i rischi futuri legati al coronavirus.

“Un secondo lockdown sarebbe mortale e a Roma lo sanno bene: i costi economici e sociali sarebbero molto superiori a quelli necessari per curare le persone che dovessero ammalarsi” ha detto il presidente di CNA Udine, Luca Tropina davanti, tra gli altri, al titolare della Sartoria Chiussi, fondata a Udine 152 anni fa (nella foto un capo di una recente collezione), Giorgio Chiussi.

Durante l’incontro, dedicato a “La ripartenza dell’artigianato e delle Pmi”, i relatori hanno analizzato la situazione del settore artigiano e delle piccole e medie imprese friulane e nazionali, i cambiamenti indotti dal periodo pandemico, gli interventi che sarebbero necessari e le prospettive che si aprono per i prossimi mesi.

Chiussi, che ha registrato la perdita del 40% di fatturato durante il lockdown, è rimasto “enormemente sorpreso” nel vedere come dal 18 maggio, giorno della riapertura, “il lavoro è ripreso come se non avessimo mai chiuso, anche se con una notevole differenza: prima gran parte dei clienti chiedeva vestiti nuovi, oggi si vuole la rimessa a modello di vestiti acquistati negli anni scorsi. Il vero problema non è dunque la mancanza di un mercato, quanto il fatto che è venuto meno il sostegno da parte delle istituzioni. Ci sarebbe voluto un sistema semplice, come quello adottato in Germania o negli Usa, grazie al quale le aziende costrette a chiudere si sono trovate delle cifre, commisurate al fatturato, inviate dallo Stato o dalle Regioni direttamente sul conto corrente senza dover stare dietro a tante domande, richieste di bonus o di prestiti bancari come è successo da noi”.

La collaborazione fra artigiani e aziende è stata indicata dai partecipanti all’incontro come una delle necessità per il futuro, insieme alla riattivazione dei voucher o di un sistema analogo che permetta alle piccole aziende di assumere persone attualmente prive di lavoro per far fronte ai picchi di domanda e, al contempo, poter trasmettere a molti giovani le proprie esperienze e la propria arte.

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