Lanificio Bisentino, l'anno della consacrazione

Giovanni Gramigni
Giovanni Gramigni

Tante fiere dietro le spalle, Première Vision dietro l’angolo: il Lanificio Bisentino cerca la propria consacrazione in giro per il mondo. Il 2016, ultimo anno del progetto triennale iniziato dall’azienda per lanciarsi ulteriormente sui mercati, sarà quello della consacrazione: “Deve esserlo – spiega Giovanni Gramigni, con Lorenzo e Giuditta esponente della terza generazione dei Gramigni alla guida del lanificio – per noi come per altre aziende. Abbiamo voluto rilanciarci scombussolando il concetto di collezione e andando al di là degli oltre cento classici uniti”.

Una svolta anche in direzione dei cosiddetti “nuovi millennials”, se è vero che ogni articolo della collezione è marcato con un hashtag con accanto al segno # un aggettivo che descrive le caratteristiche del tessuto. Questo anche perché all’orizzonte c’è una grande novità: “Speriamo entro la fine dell’anno – prosegue Gramigni – ma più probabilmente verso marzo o aprile apriremo un nuovo grande spazio nella nostra azienda. Si tratta di un archivio storico dal 1950 in poi sia delle nostre collezioni che di alcune che abbiamo acquistato negli anni. Saranno a disposizione di chiunque voglia fare ricerca o voglia riprodurre tessuti di allora con metodi e canoni moderni”.

già da qualche anno lavoriamo per essere pronti a luglio anziché a settembre, quindi ci troviamo bene con le date anticipate

Il presente è fatto di fiere e scelte, tipo quella su eventuali anticipi a luglio (tra l’altro il Lanificio Bisentino è una delle poche aziende ad aver partecipato sia a Prima che a Blossom): “Noi già da qualche anno – prosegue Gramigni – lavoriamo per essere pronti a luglio anziché a settembre, quindi ci troviamo bene con le date anticipate. Le fiere di settembre sono ormai quasi solo una vetrina e per incontrare i clienti, anche se quelli del nostro core business come italiani, tedeschi e giapponesi li abbiamo già visti, anche a Monaco di Baviera per esempio, una fiera che ha preso un taglio internazionale mantenendo però gli stessi clienti e visitatori di prima. L’ultima edizione ha avuto un ritmo un po’ blando ma chi doveva venire è venuto”.

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