Manteco mantellassi

L'esperto – I bilanci del distretto pratese

Iniziamo il nuovo anno con una fotografia del distretto di Prato. Abbiamo infatti analizzato le aziende della provincia di Prato, includendo anche comuni limitrofi come Montale,Agliana, Quarrata e Campi Bisenzio (considerati comuni integrati al distretto tessile).

A livello di Macro settore rileviamo una certa stabilità delle principali posizioni negli ultimi tre anni (2015-2016-2017). Tra tutte spicca la Tessilform (marchio Patrizia Pepe) che ha consolidato nel triennio un fatturato superiore ai 100 milioni di euro. Brand di successo, forte appeal, importante marketing, collezioni apprezzate sono le chiavi del successo del brand creato da Patrizia Bambi che ha, fra l’altro, incrementato la superficie della propria sede con un ulteriore stabile, proprio di recente.

Spiccano inoltre altre due importanti realtà, sempre considerando il settore tessile allargato: sono aziende attive nella produzione e commercio di materassi. Parliamo della Alessanderx (marchio Materassi & Materassi) e del Materassificio Montalese (Per Dormire), rispettivamente con un fatturato di oltre 73 milioni e di quasi 63 milioni di euro. Due realtà completamente diverse nella struttura organizzativa, nel modello distributivo e nei fondamentali di bilancio, ma che assieme danno un importante contributo alla tenuta del distretto con un indotto collegato non indifferente.
Veniamo invece ad analizzare il settore più specifico tessile: negli ultimi tre anni analizzati una singola società è riuscita a ritagliarsi una fetta di mercato tale da creare un forte divario rispetto a tutte le altre, è la Manteco Spa. Con un fatturato in costante crescita passato dai 46 milioni di Euro del 2015 ad oltre 71 milioni del 2017, ha generato una marginalità lorda ancora più apprezzabile, chiudendo l’ultimo bilancio ufficiale con un EBITDA di 10,6 milioni di euro (ricordiamo che per Ebitda intendiamo un valore che indica il profitto d’impresa prima di pagare interessi, tassi, ammortamenti e svalutazioni).

Con il trend esponenziale di crescita la Manteco ha spodestato la Pontetorto Spa dalla prima posizione del distretto. L’azienda controllata dai giapponesi ha infatti chiuso in leggera flessione rispetto al 2016, a 53 milioni di euro di fatturato con margini più ridotti rispetto gli anni precedenti. L’Ebitda registra un valore di 0,8 milioni di euro, contro il valore di 1,7 milioni del 2016 e 2,7 del 2015. Peso degli oneri finanziari stabile nel triennio attorno ai 400 mila euro.

Cafissi ed Ilcat confermano la terza e quarta posizione con fatturato oscillante tra i 43 e i 46 milioni nel triennio analizzato. Cafissi chiude il 2017 a 46 milioni di euro, margini stabili rispetto al 2016 mentre il peso degli oneri finanziari si conferma leggero e ampiamente sostenibile. Il 2017 risulta un anno molto importante per la realizzazione della nuova sede nelle adiacenze del Macrolotto di Prato.
Ilcat registra, nel 2017, un fatturato di 43,5 milioni, margini in flessione rispetto all’anno precedente con oneri finanziari stabili. La marginalità risente del peso della concorrenza e della sofferenza del settore. L’Ilcat beneficia, nel 2017, della riorganizzazione e del nuovo assetto del gruppo.

Al quinto posto, in piena stabilità nel triennio, troviamo la Lineapiù Italia che, con la guida Bastagli, conferma fatturato consolidato attorno ai 43 milioni e buoni margini con un EBITDA attorno ai 5 milioni e bassa incidenza degli oneri finanziari. Ricordiamo il difficile passato di Lineapiù, eccellenza del distretto tessile sotto la guida della famiglia Coppini, culminata purtroppo con lo stato di insolvenza ed una pesante riorganizzazione e ristrutturazione. Nel 2010 l’affitto del ramo di azienda di Lineapiù è stato aggiudicato al gruppo della famiglia Bastagli, già operativa nel settore con i marchi Everlast e Dimensione Danza.

Nella fascia tra i 30 e 40 milioni troviamo diverse aziende del distretto: l’Apollo Srl operativa nel comparto automotive e passato di proprietà al gruppo giapponese Asahi Kasei di recente, la Alma Spa che esporta in tutto il mondo le moquettes per fiere ed esposizioni con 37,4 milioni di euro di fatturato, il Lanificio Fratelli Balli con un fatturato attorno ai 35 milioni post fusione con il Lanificio Rafanelli (2016), il Maglificio Diana che grazie ai canali fast fashion ha consolidato il fatturato sopra i 30 milioni di euro (34,5 nel 2017), Filpucci Spa con un fatturato di 33 milioni votato particolarmente all’esportazione e con un nuovo comparto di tessuti sostenibili (nuovo brand re.verso), la Mapel con il consolidato business dei tessuti a pelo e lo storico Lanificio Cangioli 1859 con una crescita di fatturato del 48% nel 2017.

Francesco Bianchi, Analista Credito Senior

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