L’export manifatturiero dell’area Lucca-Pistoia-Prato sta accusando dei rallentamenti in alcuni settori ma su base annuale la crescita è ancora consistente (+2,2%). Questo il sunto dei dati arrivati da Confindustria Toscana Nord e relativi al secondo trimestre del 2016.
Per l’intero settore manifatturiero il calo è stato del 0,2%, rispetto al secondo trimestre 2015: una frenata sensibile dopo il +5,2% del primo trimestre; il +2,2% tendenziale è comunque buono in confronto al +0,9% della Toscana e al +0,1% dell’Italia. Rimane positiva Prato (+4,9%), grazie a abbigliamento e maglieria (11,2% dell’export manifatturiero di Lucca, Pistoia e Prato e salito del 12,4% rispetto allo stesso trimestre del 2015) e tessile, sia pure di poco (0,5%).
Per quanto riguarda i mercati male Francia (-6,1%), ferme Germania e Regno Unito, bene invece la Spagna (+13,6%). Fuori dall’Europa molto positivi i segnali del mercato USA (che incide per il 7,9% sul totale dell’export complessivo) dove le vendite sono cresciute del +15,9%.
Per quanto riguarda l’export di Prato c’è il +11% dell’abbigliamento e della maglieria ma ci sono anche il +5,4% tendenziale nell’export di tessuti che si contrappone alla prima vera battuta d’arresto nell’export di filati, -3,9%, dopo una lunga fase di crescita. La negativa dinamica 2016 degli altri tessili, -6,9% sul secondo trimestre 2015, contribuisce a fermare la variazione del totale tessile (peso sul totale dell’export della provincia pari al 53,8% nel 216) a +0,5% rispetto ad aprile-giugno 2015.
“I dati sull’export del 2° trimestre 2016 – dice il presidente di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi – arrivano mentre il tessile pratese è impegnato nelle fiere del comparto tessuti. Il forte interesse che abbiamo riscontrato in questi giorni presso la clientela è confermato dai dati dell’export: i tessuti per abbigliamento trama-ordito, col loro +5,4% tendenziale, vivono un momento di sensibile ripresa, particolarmente importante visto che questa tipologia produttiva rappresenta da sola la metà dell’export tessile pratese. Gli eccellenti risultati dell’abbigliamento-maglieria non sono invece una novità, dato il consueto buon andamento del comparto. Da segnalare l’exploit di un comparto ad alta specializzazione come il meccanotessile, certamente da ascrivere alle oscillazioni fisiologiche per la sua tipologia produttiva ma anche alla sua propensione all’innovazione”.