Prato e le fabbriche della cultura

Si svolge domani a Prato il primo Meeting degli ERIH Anchor Point in Italia: si tratta di un convegno internazionale promosso dal Comune di Prato e da ERIH Italia (European Route of Industrial Heritage) e organizzato dalla Lazzerini con il patrocinio della Regione Toscana e l’Ordine degli architetti della Provincia di Prato. “Patrimonio industriale e cultura: il modello pratese e le altre esperienze italiane” è il titolo del convegno che si terrà dalle 9 alle 18.30 nella Sala Conferenze della Biblioteca Lazzerini.

ERIH (European Route of Industrial Heritage) è l’associazione europea cui aderiscono i siti più prestigiosi del patrimonio industriale, fra cui la Fabbrica Campolmi, primo sito italiano ad essere iscritto nella fascia più elevata di ERIH, quella degli Anchor Point. Dopo il Polo Campolmi altri 5 siti italiani hanno aderito.

In un momento in cui ERIH si sta accreditando presso le istituzioni europee come il soggetto leader per la promozione del turismo industriale e per la valorizzazione dei monumenti dell’industria, il Comune di Prato, con la collaborazione del Board di ERIH, ha ritenuto di organizzare il primo convegno di ERIH in Italia al fine di una valutazione collettiva sui benefici che i siti italiani possono ricavare dall’adesione alla rete europea e per presentare a un pubblico nazionale e internazionale il valore dell’esperienza pratese di recupero e riqualificazione degli luoghi dell’industria. A questo scopo nel pomeriggio sarà organizzata una visita ai recuperi più significativi di ex siti industriali pratesi: il Polo Campolmi con l’architetto progettista Marco Mattei, il Fabbricone e la Fabbrica Calamai con l’architetto Giuseppe Guanci. Il tour si concluderà con la visita al Centro Pecci.

“L’attività di un’istituzione pubblica si misura nel corso del tempo – commenta l’assessore alla cultura Simone Mangani – A distanza di anni dalla scelta strategica di riconvertire la cimatoria Campolmi, il Comune di Prato continua ad investire nella riconversione e nella rigenerazione urbana. C’è un filo rosso che lega il Polo Campolmi al progetto PIU, finanziato dalla Regione Toscana, tramite il quale il Comune si propone di creare spazio pubblico nell’area del Macrolotto Zero e nella stessa area insediare una sezione distaccata della nostra biblioteca. Con gli interlocutori di ERIH faremo il punto, anche su questo”.

“Nei nuovi progetti di biblioteche e centri culturali, come il Polo Campolmi, è la città che si manifesta, nel suo passato, nelle sue radici e nella sua tensione al futuro – conclude il direttore della Lazzerini Franco Neri – Vi è qui un’idea di fondo essenziale: attraverso la liberazione e la riqualificazione di spazi urbani si aprono prospettive, forse ancora inesplorate, alla socialità ed alla creatività, alla conoscenza ed al sapere condiviso, ad una identità urbana aperta fatta di dialogo fra le diverse parti della città”.

Interverranno al convegno Monica Barni, assessore alla cultura della Regione Toscana, Matteo Biffoni, sindaco di Prato, Simone Mangani, assessore alla cultura del Comune di Prato, Franco Neri, direttore della Biblioteca Lazzerini, Filippo Guarini, direttore del Museo del Tessuto, Massimo Preite, vicepresidente AIPAI e membro del board di ERIH, i responsabili degli Anchor Point italiani (Paolo Blasi, Museo Dell’Arte Della Lana di Stia, Salvatore Cherchi, Centro Italiano della Cultura del Carbone di Carbonia, Jacopo Poli, Poli Distillerie di Schiavon, Rene Capovin, Fondazione Musil di Brescia, Serena Mizzan, Museo della Centrale & Immaginario Scientifico di Malnisio di Montereale Valcellina), Adam Hajduga Vicepresidente di ERIH, John Rodger del Board di ERIH, Giuseppe Guanci architetto e esperto di archeologia industriale, Valerio Barberis assessore all’urbanistica del Comune di Prato.

Condividi articolo