Tra gennaio e marzo la produzione è cresciuta del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2015; in aumento anche il fatturato estero. Sono i dati che saltano agli occhi della rilevazione svolta da Camera di Commercio e Unione Industriale di Biella. Mentre i dati dell’ente camerale fotografano l’andamento del primo trimestre del 2016, l’analisi confindustriale raccoglie le previsioni degli imprenditori per il secondo trimestre del 2016.
“Tra gennaio e marzo di quest’anno il nostro settore manifatturiero ha ‘rialzato la testa’ – dichiara Andrea Fortolan, presidente della Camera di Commercio di Biella – ottenendo un buon risultato in termini di produttività. Dopo il rallentamento dei trimestri precedenti, il ritorno del segno positivo ci incoraggia a inquadrare meglio gli indizi di una ripresa più stabile di tutta l’economia. Le incertezze sono ancora diverse, ma i risultati ci fanno propendere per un cauto ottimismo. Il sistema camerale, nonostante con risorse ridotte rispetto al passato, è comunque al fianco delle imprese, per sostenerle nel loro processo di crescita e di internazionalizzazione. I mercati esteri sono ciò che ha permesso al nostro sistema industriale di non implodere in questi anni di crisi, ma dobbiamo impegnarci perché le esportazioni arrivino in aree sempre più ampie e diventino il più possibile strutturali”.
Il vicepresidente dell’Unione Industriale Biellese, Emanuele Scribanti, aggiunge: “I segnali incoraggianti che si sono evidenziati all’inizio dell’anno continuano ad influire sulle aspettative degli imprenditori, che restano di segno positivo. In particolare, permangono attese più ottimistiche di incremento della produzione industriale mentre rimangono sostanzialmente stabili le prospettive sugli ordinativi. Le previsioni sono però più caute per quanto riguarda la redditività, indice dei gravami dati dal peso della fiscalità e dai costi della burocrazia. Questi elementi, purtroppo, continuano a incidere negativamente sull’attività quotidiana di chi fa impresa. Ciò che serve per supportare le aziende affinché possano cogliere gli elementi di ripresa è una politica industriale volta alla semplificazione fiscale e burocratica, da un lato, e al supporto all’internazionalizzazione, all’innovazione e all’accesso del credito, dall’altro”.
La crescita della produzione industriale biellese è il risultato degli andamenti positivi di tutti i settori, ad eccezione del finissaggio che ha rilevato una contrazione (-3,2%). Buona la performance delle industrie meccaniche (+9,9%) e delle altre industrie tessili (+6,0%), positivi i risultati concretizzati dalla filatura (+1,4%), dalle altre industrie manifatturiere (+1,3%) e dalla tessitura (+1,1%).
Risultano stazionari gli ordinativi provenienti dal mercato nazionale (+0,1%), mentre registrano una lieve crescita gli ordinativi esteri (+0,7%). Il fatturato estero risulta in incremento (+7,8%).
Per quanto riguarda le previsioni, nel II trimestre 2016 la rilevazione conferma un clima di incertezza e cauto ottimismo. La produzione globale, rispetto agli ultimi tre mesi, è prevista in aumento dal 28,2% dei rispondenti e in diminuzione dal 10,3%; tre mesi or sono i valori erano 26,3% e 11,9%; sei mesi fa 30,6% e 15,3%. Gli ordini in complesso sono previsti in aumento dal 25,9% delle aziende ed in diminuzione dal 15,5%; per il trimestre precedente si era rilevato 27,4% e 12,8%; mentre per il trimestre ottobre-dicembre 28,2% e 15,5%. Per gli ordini dall’estero è previsto aumento dal 19,4% degli interpellati (precedenti 22,3% e 22,2%) e diminuzione dal 8,3% (precedenti 9,7% e 12,1%). La situazione del carnet ordini è la seguente: attualmente il 32,2% delle aziende ha un carnet ordini sufficiente per meno di 1 mese, il 47,8% da 1 a 3 mesi, il 9,6% da 3 a 6 mesi, il 7,0% da 6 mesi a 1 anno e oltre 1 anno 3,5%; tre mesi fa si erano registrati i seguenti valori: meno di 1 mese 30,2%, da 1 a 3 mesi 56,9%, da 3 a 6 mesi 10,3%, da 6 mesi a 1 anno 1,7% e oltre 1 anno 0,9%; sei mesi fa rispettivamente 24,5%, 58,2% e 14,5% per ordini da 3 a 6 mesi, da 6 mesi a 1 anno 0,9% e 1,8% oltre 1 anno.
La situazione dei pagamenti si presenta in fase di miglioramento: attualmente il 15,5% delle aziende segnala ritardi negli incassi mentre nello scorso trimestre era del 19,0% e sei mesi fa 22,0%.