Meccanotessile, la pandemia accelera la digitalizzazione

L’Assemblea di Acimit, a Milano, ha fatto il punto sui mercati a metà del 2021 e soprattutto a diciotto mesi dall’inizio della pandemia: confermato il deciso rallentamento produttivo nel 2020 ma individuate anche le basi per un rilancio del settore puntando sulla digitalizzazione.

Nel 2020 la produzione italiana di macchine tessili è diminuita del 22% rispetto all’anno precedente, e simile è stata anche la flessione delle esportazioni (-21%). Ha pesato il pressoché totale stop produttivo osservato tra il primo e secondo trimestre del 2020. Il recupero nella seconda parte dell’anno è stato parziale ed a condizionare negativamente la performance hanno contribuito soprattutto le restrizioni agli spostamenti.

“In questa prima parte del 2021 – ha affermato il presidente di Acimit Alessandro Zucchi – la situazione congiunturale appare in miglioramento sia sui mercati esteri sia in Italia. La crescita è confermata sia dai dati Istat relativi al commercio estero sia dall’indagine di Acimit sulla raccolta ordini. La ripresa delle manifestazioni fieristiche in presenza, anche nel nostro settore, è il segnale di un progressivo ritorno alle normali condizioni di business”.

Per molte aziende l’eredità lasciata dalla pandemia di Covid-19 ha anche un aspetto positivo: “Gli imprenditori – ha aggiunto Zucchi – hanno avvertito l’urgenza di una trasformazione digitale della propria azienda e per questo Acimit ha accelerato sul progetto Digital Label, con cui certificare le macchine italiane che adottano un set comune di dati al fine di una più facile integrazione con i sistemi operativi (ERP, MES, CRM,…) delle aziende clienti”.

Il modello concettuale dei dati gestionali produttivi di macchina e di processo, sviluppato nel corso del 2020, in collaborazione con il Manufacturing Group della School of Management del Politecnico di Milano, sotto la supervisione del professor Marco Taisch, costituisce uno dei requisiti per ottenere la certificazione digitale di Acimit.

Lo stesso Taisch durante il suo intervento nella parte pubblica dell’Assemblea ha ricordato come la digitalizzazione costituirà sempre più nel futuro una leva competitiva da sfruttare nello scenario internazionale.

Silvio Albini, presidente di Albini Group, e Marco Marzoli, amministratore delegato di Filmar, hanno raccontato l’esperienza del processo di trasformazione digitale che ha interessato le loro aziende. Cristian Locatelli, general manager di Marzoli & Camozzi Digital, azienda storica del meccanotessile italiano, e vice presidente Acimit con la delega a Industria 4.0, ha invece illustrato il progetto Digital Label.

Nel messaggio inviato a conclusione dell’Assemblea il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha ricordato “come digitalizzazione e sostenibilità sono sfide e opportunità da affrontare con strategie di medio periodo. Bene quindi sfruttare i fondi messi a disposizione del fondo Next Generation EU, ma abbiamo anche necessità di riforme per rendere il manifatturiero italiano maggiormente competitivo”.

Nel corso dell’assemblea è stato premiato un gruppo storico di aziende associate fin dalla costituzione di Acimit nel 1945, o dai suoi albori: Crosta, Gaudino, Marzoli, Mezzera (marchio di proprietà di Reggiani), Noseda, O.C.T.I.R. (marchio di proprietà di Autefa Solutions Italy), Reggiani, Sant’Andrea, Savio e Zonco.

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