Gramigni Pratotrade

Milano-Parigi, chilometri di tessuto pratese

Inizia domani il tour de force delle aziende tessili italiane, impegnate su due fronti nel giro di due settimane: prima Milano Unica e poi Première Vision.

In prima fila c’è il distretto pratese, rappresentato tanto a Rho quanto a Villepinte, con Confindustria Toscana Nord e Pratotrade che presentano numeri e prospettive.

101 le imprese pratesi a Milano Unica, in grade crescita rispetto alla corrispondente edizione del 2023, a dimostrazione di una preferenza che si sta spostando sempre più verso il salone italiano rispetto alla kermesse francese, che invece vedrà la presenza di 20 aziende toscane (erano 55 nello scorso luglio).

Per i produttori pratesi di tessuti i primi 9 mesi del 2023 portano il segno meno, anche se moderato: produzione a -3%, export a -5,4%.

“Il 2023 non è stato un anno dei migliori – commenta il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Maurizio Sarti – anche se i dati che lo riguardano risultano comunque sviliti dal confronto con il 2022, che ha segnato la forte ripresa del post-pandemia. Ci aspettiamo che i dati del quarto trimestre 2023 siano per produzione ed export in leggero arretramento ma sui risultati di fine 2023 ha inciso in parte anche l’alluvione di novembre e mi fa molto piacere che anche imprese che sono state duramente danneggiate dall’alluvione siano riuscite a riorganizzarsi per essere in fiera. Anche per questa prima parte del 2024 le previsioni sono all’insegna della cautela, con segnali che arrivano dalle ultime fiere che inducono a un moderato ottimismo per la seconda parte dell’anno. La situazione geopolitica così conflittuale e tante variabili restano da sciogliere e saranno determinanti per dare fiducia ai mercati. Attualmente gli ordini sono per volumi generalmente piccoli e i clienti sono estremamente prudenti e misurati. La situazione di Suez se non si risolverà presto provocherà aumenti dei prezzi delle materie prime, con i prevedibili effetti sui costi di produzione”.

“Le fiere che si stanno per aprire sono fondamentali come indicatori degli umori dei mercati per l’immediato futuro – aggiunge il presidente di Pratotrade Giovanni Gramigni (nella foto) – e dopo che si saranno concluse potremo avere una visione più precisa dello svolgimento del 2024. Emerge con chiarezza dai dati di partecipazione come la sintonia fra Prato e Milano Unica stia crescendo: l’appuntamento milanese si afferma sempre più come fiera consona al profilo pratese, a fronte di una Première Vision che a sua volta si configura come fiera grande ed eterogenea, globalizzata e articolata. Due connotazioni diverse che corrispondono a scelte aziendali anch’esse differenti e comunque strategicamente apprezzabili. Con Milano Unica è attiva una sinergia che ci consente di offrire un contributo di idee e di proposte per far crescere la fiera”.

Ad oggi le aziende pratesi produttrici di tessuti (trama ordito, a maglia, jacquard, speciali, tecnici, spalmati, velluti, a pelo, ecc …) sono 230 con oltre 4.500 addetti diretti, per più di 2 miliardi di euro di fatturato: gran parte (circa il 70%) è da attribuire all’export, che nel 2022 è stato pari a 1,38 miliardi di euro (+20% sul 2021).

Nel periodo gennaio-settembre 2023 i primi tre mercati di sbocco esteri per importanza sono stati la Spagna (10,9% del totale), Germania (10,4%) e Francia (8,6%); poi Romania (in arretramento) dove si effettuano operazioni di confezionamento anche per conto di aziende di altri paesi, Portogallo (con segno più) e Turchia in contrazione. Importante la crescita delle esportazioni verso il Marocco (4,5% del totale).

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