“I 15 milioni sono da destinare all’intero sistema moda italiano, non solo a Biella”: il messaggio di Confartigianato Moda anima l’inizio del 2021 e riapre la questione sugli stanziamenti del governo per tessile, abbigliamento e calzature.
A parlare è Fabio Pietrella, presidente nazionale di Confartigianato Moda, che sottolinea la necessità di sostegno per il rilancio delle imprese del settore moda di tutto il Paese: “Il testo della manovra economica andrà corretto, innanzitutto destinando a tutto il sistema moda italiano i 15 milioni in 3 anni previsti per l’Unione Industriale Biellese. Ma serve anche e soprattutto un piano più ampio di interventi che restituiscano slancio al comparto manifatturiero simbolo del made in Italy nel mondo, che ha subito i peggiori effetti della crisi da Covid-19”.
Teoria ripresa e condivisa anche dal presidente nazionale dei Tessili di Confartigianato Moda, il pratese Moreno Vignolini (nella foto): “La realtà – dice – è che c’è bisogno di molto più dei 15 milioni destinati a Biella, e soprattutto che vengano utilizzati a favore delle imprese e non per una fantomatica progettualità tutta ancora da definire. Non è più rinviabile la necessità di una politica comune a livello nazionale per tutto il comparto tessile-moda. Bisogna rendersi conto che fughe in avanti come quella di Biella possono portare giovamento solo a un gruppo ristretto di privilegiati ma non all’intero settore fatto di artigiani e industriali che meritano certo di più. E per ottenerlo non deve bastare alzare la voce o fare da prime donne ma occorre una strategica politica industriale con adeguata lungimiranza”.
Secondo Confartigianato i mancati ricavi delle imprese della moda tra gennaio e ottobre sono pari a 15,5 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di minori esportazioni ed i i 15 milioni di euro di Biella coprono appena il 2,6% dell’occupazione della moda italiana.
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