Meccanotessile

"No alle spinte centrifughe". L'Unione chiude alle divisioni

La risposta si è fatta attendere, è stata ponderata e arriva direttamente da tutto il Consiglio direttivo ma adesso l’Unione Industriale Pratese non le manda a dire e prende posizione in merito alle idee e proposte arrivate nei giorni scorsi per un’ipotetica creazione di un consorzio di terzisti nel distretto pratese e avanzate anche da un imprenditore del calibro di Renato Cecchi della Santo Stefano.

“Le contrapposizioni all’interno della filiera tessile non servono, anzi creano danni e depotenziano le richieste che scaturiscono dal sistema pratese” è la conclusione del Consiglio comunicate con una nota firmata e commentata anche dal presidente Andrea Cavicchi.

L’Unione porta come base della discussione risultati come quello conseguito pochi mesi fa per limitare i danni dei concordati in bianco, con Confindustria che ha fatto proprie ed ha veicolato le richieste del distretto. “Le spinte centrifughe sono soltanto un danno” si legge nella nota.

“L’Unione – commenta il presidente  Cavicchi – ha forte credibilità come interlocutore dei soggetti nazionali proprio perché rappresenta tutti  Con la nuova associazione che comprenderà anche le imprese lucchesi e pistoiesi, poi, la nostra forza aumenterà ancora. I concordati, le risorse per gli ammortizzatori sociali, una tassazione un po’ più equa dell’energia elettrica dopo la revisione della classificazione delle ‘energivore’ sono tutti risultati resi possibili dalla rappresentanza dell’intera filiera. Proprio sul versante dell’energia la massa critica che andiamo a costituire con l’industria di Pistoia e Lucca potrà consentirci di conseguire altri risultati. Questo solo per citare risultati degli ultimi anni. Il problema dell’etica nei rapporti di filiera sussiste e anche su questo ci siamo mossi: la Carta etica che come associazione ci siamo dati riconosce come valore comune fondamentale la salvaguardia, il consolidamento e lo sviluppo delle reti e filiere produttive, valorizzando l’equità, la correttezza e la trasparenza.”

Il Consiglio direttivo dell’Unione è stato unanime nel respingere l’idea di un nuovo soggetto limitato ai terzisti tessili: i rappresentanti della stessa sezione Nobilitazione e lavorazioni tessili hanno sottolineato l’importanza dello stare uniti. Operazioni condotte in collaborazione anche con le altre categorie economiche (la mappatura della filiera e il complesso del Progetto Prato, ad esempio, e anche, recentissima, la lettera a papa Francesco) sono state possibili grazie alla forte e variegata rappresentatività delle associazioni di categoria pratesi, Unione in primis.

quanto ai compensi di lavorazione è stato fatto tutto ciò che è legalmente e operativamente possibile per aiutare le imprese a determinarli

Ribadita dal Consiglio direttivo anche l’importanza dei controlli da parte delle istituzioni per evitare pericolose derive verso l’illegalità.

“Mi sconcerta la ‘fuga indietro’ di autorevoli rappresentanti di categorie economiche – conclude Cavicchi – che anziché valorizzare e potenziare le sinergie promuovono spaccature. Eppure l’esperienza ci dice che la collaborazione, la più estesa possibile, dà buoni frutti. Sul piano delle relazioni di filiera ricordo la realizzazione del contratto di subfornitura; quanto ai compensi di lavorazione è stato fatto tutto ciò che è legalmente e operativamente possibile per aiutare le imprese a determinarli. Grazie alla collaborazione di tutte le categorie economiche i costi minimi di alcune lavorazioni conto terzi sono stati a suo tempo definiti e depositati in Camera di commercio, dove sono a disposizione di tutti: le imprese dispongono quindi di uno strumento che le aiuta ad avere consapevolezza dei costi e a definire al meglio, secondo le proprie politiche commerciali, i compensi da richiedere. Fissare a priori i compensi di lavorazione non è legalmente possibile e non sarebbe nemmeno giusto: è la relazione fra imprese, una relazione matura e consapevole, che deve determinarle”.

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