Piacenza 1733 e Process Factory insieme per la prima linea di denim in cotone biologico dell’azienda biellese, accompagnato da una collezione sartoriale creata con materie prime naturali al 100%, totalmente tracciate e chimicamente pulite.
Per la collezione donna, il lanificio Piacenza 1733 ha messo a punto un inedito denim in cotone egiziano biologico in ordito e lane certificate RWS (Responsible Wool Standard) in trama; il colore della tintura è replicato con l’utilizzo di una stampa sul filato di catena. Il risultato è un forte abbattimento dei consumi di acqua ed energia.
Recentemente l’azienda ha deciso di ampliare un altro progetto rilevante in termini di sostenibilità, stavolta nella linea sartoriale uomo: la collezione Arte & Natura in Dishley e in lana Blueface naturale al 100%, senza l’utilizzo di processi di tintura, di gran pregio per le sue straordinarie caratteristiche (morbida, setosa e lucente, al 100% o in blend con altre fibre nobili) e per la sua produzione limitata (solo 40-50 tonnellate di clean wool all’anno realizzate nel Regno Unito). Materie prime la cui filiera è interamente tracciata, a garanzia di alte prestazioni nel rispetto della natura.
Queste sono soltanto due delle numerose iniziative con cui Piacenza 1733 dimostra con i fatti il suo impegno per la sostenibilità. Partner strategico di queste operazioni è la società di consulenza Process Factory, proprietaria del marchio 4sustainability che attesta l’adesione delle aziende del fashion & luxury alla roadmap per la sostenibilità su 6 dimensioni.
“Con 4sustainability condividiamo la stessa visione – spiega Carlo Piacenza, AD di Fratelli Piacenza Spa – e non abbiamo trovato solo un fornitore, ma un partner che ci ha supportato in tutti gli step del percorso”, messo nero su bianco nella strategia Gardening the future e anche nel primo Report di sostenibilità, presentato a settembre 2020 a Milano Unica.
Tra gli obiettivi c’è quello di eliminare gradualmente dai processi produttivi le sostanze chimiche nocive per l’ambiente e la salute umana. Attraverso l’adesione al protocollo Chem 4sustainability, Piacenza 1733 si è dotata di un sistema di chemical management allineato con l’approccio ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals). In base a questi criteri ha valutato tutti i fornitori di materie prime e le lavorazioni produttive. Su un volume complessivo annuo pari a 147 tonnellate di prodotti chimici, di cui 7 tonnellate di coloranti, l’80% delle sostanze usate dall’azienda è nella “white list” di ZDHC e la quota restante è in via di sostituzione.
“Il modello Piacenza 1733 – spiega Francesca Rulli, fondatrice e CEO di Process Factory – è quello tipico di un’azienda italiana con forte know how sui processi industriali, base ideale per performare bene sulla sostenibilità”.