Un viaggio che tocca angoli bellissimi del nostro fragile pianeta: ci sono ancora alcuni giorni utili per visitare l’affascinante mostra dei lavori di Anne de Carbuccia. La mostra ha preso il via in occasione di Pitti Uomo e e sarà aperta fino al 30 giugno presso la galleria Pandini – Brun Fine Art, nella bellissima cornice del cinquecentesco Palazzo Larderel.
“Siamo molto felici che la galleria Pandini – Brun Fine Art e l’artista Anne De Carbuccia abbiano deciso di presentare a Firenze “One Planet One Future” in occasione di Pitti – ha commentato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine si tratta di un progetto molto bello, non solo per la grande qualità artistica delle opere di De Carbuccia, ma anche per il messaggio forte di consapevolezza sul cambiamento climatico che vuole diffondere: un tema verso il quale il mondo della moda pone da tempo grande attenzione. E sono convinto che questa nuova presentazione a Firenze sarà l’occasione ulteriore per creare momenti di riflessione e per coinvolgere la comunità internazionale della moda che arriva in città nei giorni di Pitti”.
Brun Fine Art è una galleria internazionale specializzata in prestigiosi mobili continentali, dipinti, opere d’arte asiatiche e oggetti di assoluta qualità e bellezza. One Planet One Future è un progetto artistico di Anne de Carbuccia che documenta i danni causati dall’uomo all’ambiente: ogni sala del Palazzo Larderel rappresenterà uno dei soggetti trattati da Anne, acqua, foreste, specie in via di estinzione e habitat in pericolo. Una stanza sarà inoltre dedicata all’oceano per onorare l’World Ocean Day che si tiene ogni anno a giugno. I visitatori potranno vedere il vasto lavoro di Anne sul nostro pianeta blu, incluso il suo film breve One Ocean, con musiche di Ludovico Einaudi, presentato in anteprima mondiale alla 75ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
L’obiettivo della fondatrice di One Planet One Future e artista ambientalista Anne de Carbuccia è attirare l’attenzione sui danni creati dall’uomo al Pianeta. La sua arte si avvale di fotografie, installazioni e filmati. Le fotografie di Anne de Carbuccia sono scattate in location e sono al tempo stesso un omaggio ai soggetti — acqua, habitat in pericolo, specie animali e culture in via di estinzione — e un esame impietoso degli effetti disastrosi dell’ emergenza climatica. La sua arte racconta “quanto ancora abbiamo, quanto possiamo perdere e quanto abbiamo perso”.
Anne de Carbuccia è un’artista ambientalista franco-americana, che viaggia in tutto il mondo per documentare e preservare la memoria di siti, animali e culture a rischio d’estinzione. In ogni sua foto sono presenti due simboli: la clessidra, che evidenzia la necessità di agire adesso, e il teschio che sta a simboleggiare la scelta di avere un pianeta diverso. Anne prima di scattare realizza l’installazione che immortalerà, utilizzando quello che trova nei vari ambienti e che testimonia l’impatto umano.
Le opere, bellissime gigantografie stampate su carta, sono in vendita e il ricavato viene utilizzato dalla Fondazione per le sue attività, che sono principalmente di sensibilizzazione. “Facciamo formazione soprattutto ai giovani – afferma Anne de Corbuccia – portiamo avanti progetti didattici in tutto il mondo”.
Anne nasce come fotografa dopo gli studi di antropologia alla Columbia University. “Da sei anni questa attività è il modo che ho trovato per canalizzare l’ansia che mi deriva dall’osservare l’impatto dei cambiamenti climatici – ha spiegato l’artista durante la sua presenza alla mostra nei giorni di Pitti – un’ansia che sento come donna e come madre. Trovo che il progetto educativo sia importantissimo: i ragazzini sono molto sensibili a questa situazione, ma da qualche anno all’attenzione si è sommata la rabbia per le condizioni in cui lasceremo loro il Pianeta”.