A tre anni esatti dal tentativo di salvezza cadono quasi del tutto le speranze di tenere in vita la storica Manifattura del Casentino di Soci.
Il taglio della corrente elettrica ha letteralmente gettato nel buio il futuro dell’azienda e dei suoi 13 dipendenti e soci. Niente da fare quindi neppure per il piano della pratese Bellandi, che nel 2022 acquisì l’immobile ma senza riuscire a rilanciare ordini e produzione.
A giochi che appaiono ormai fatti la Regione Toscana convoca un tavolo per far ritirare i licenziamenti e aprire alla possibilità di ricorrere ad ammortizzatori sociali: “La Manifattura – dichiara il consigliere per il lavoro del Governatore Giani, Fabiani – deve predisporre un piano industriale che guardi al rilancio del panno, misurandosi con le difficoltà sul terreno. Serve un’operazione verità che dica con trasparenza quali problemi determinano questa situazione. Noi abbiamo intercettato potenziali investitori e creato i presupposti per un lavoro di gruppo da parte delle aziende della filiera, chiamate in maniera consapevole a far parte della partita e della risoluzione della crisi. Ma se nessuna di queste strade si è concretizzata serve uno sforzo da parte dell’azienda”.








