Auditorium Rho Fiera

"Piccolo è bello" ma con una squadra compatta è meglio

Tante piccole realtà ma con gli stessi bisogni e lo stesso mercato: Milano Unica ha aperto la sua 34′ edizione con una cerimonia improntata sulla formazione e sull’esaltazione di un lavoro che fatica a trovare un ricambio generazionale, tanto ai vertici quanto nei capannoni.

“Piccolo è bello” una delle frasi ricorrenti sul palco dell’Auditorium di Rho Fiera dove si sono alternati il presidente di Milano Unica Alessandro Barberis Canonico e tutti gli altri ospiti in rappresentanza di una filiera molto allargata.

E’ stato il presidente di Sistema Moda Italia Sergio Tamborini a lanciare in modo molto chiaro il tema della formazione, che poi è stato ripreso anche nella seconda parte della cerimonia alla presenza in video deil ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Tamborini ha fatto l’esempio di uno dei simboli imprenditoriali e sociali dell’Italia, la Ferrari: “La scuderia – ha detto – non vince se non lavorano tutte le componenti. Senza il rischio corso dai piloti in gara i meccanici non vincono, senza il lavoro dei meccanici e la progettazione degli ingegneri i piloti non vincono. Noi abbiamo bisogno sia degli uni che degli altri”.

“Ingegneri” e “meccanici” che vanno formati, soprattutto in un momento storico in cui il tessile rischia di perdere appeal tra gli studenti: “Dobbiamo far innamorare i giovani di alcuni mestieri” ha concluso Tamborini, introducendo un tema analizzato anche in seguito, con un accenno all’alternanza scuola-lavoro balzata alla ribalta delle cronache per il tragico incidente mortale in Friuli.

“Domanda e offerta, pur con numeri simili, non si incontrano” ha spiegato il presidente Barberis Canonico sottolineando la necessità di formare i giovani in modo che non vadano disperse le conoscenze degli addetti storici.

E mentre nell’auditorium veniva lanciata la fiera nei corridoi si è pian piano formato un via vai vivace di visitatori. La concentrazione in due giorni e tre padiglioni ha aiutato a dare un’immagine di vitalità ma sicuramente l’affluenza è stata in linea se non addirittura superiore alle attese, accompagnate dal clima di incertezza dovuto alla pandemia.

Pochi gli stranieri, come previsto, ed è un peccato per la caratteristica di internazionalità che Milano unica aveva faticosamente e pazientemente riconquistato da quando è stato deciso lo svolgimento della fiera a luglio. Uno slancio frenato dal Covid che potrà essere ricercato solo a pandemia finita.

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