La manifattura del quadrante Biella-Vercelli-Novara-Verbano esce dal secondo trimestre dell’anno rafforzata in tutti i territori con positivi gli indicatori di produzione, fatturato e ordinativi.
Nel periodo aprile-giugno la produzione industriale ha iniziato a confrontarsi con il rialzo dei costi energetici e con le difficoltà di approvvigionamento ma le quattro province, con la sola eccezione di Novara, sono al di sopra della media regionale piemontese del +3,8%.
Biella è a +9,4% sul fronte della produzione ed ha il migliore risultato a livello piemontese, crescendo anche del +12% in termini di fatturato, grazie alla migliore tenuta registrata dal comparto tessile.
L’indagine della Camera di Commercio ha visto coinvolte 659 imprese, per un totale di oltre 26.200 addetti e un fatturato superiore ai 9,1 miliardi di euro.
A Biella l’aumento della produzione industriale è arrivato grazie al contributo dei comparti della tessitura e filatura: la prima ha il dato più performante (+37,9%), la seconda il +16, seguita dal finissaggio a +11,1%. Sul fronte della domanda esistono forti differenze tra i comparti, con la tessitura che continua a prospettare ampi margini di crescita, almeno sul breve periodo.
A Novara il tessile abbigliamento ha avuto un aumento della produzione del 3,8%, nel Verbano -Cusio Ossola addirittura del 23,7% ed a Vercelli del 2,8%.
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