Più di 3500 i compratori, con una crescita abbondantemente in doppia cifra rispetto ad un anno fa, per Pitti Filati 93, che ha chiuso il tris di fiere del tessile-abbigliamento fiorentine.
I buyer italiani sono cresciuti del 19%, quelli esteri del 18: “Pitti Filati è il posto dove comincia la moda – afferma Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – ed i tre giorni della Fortezza da Basso lo hanno ribadito con grande forza. Lo abbiamo visto nel lavoro di presentazione, scoperta e campionatura delle nuove collezioni di filati che vedremo nella maglieria nei negozi tra un anno e mezzo. Gli ottimi dati di affluenza finale dimostrano ancora una volta il ruolo del salone per il settore della filatura e per il sistema moda nel suo insieme, e sono uno stimolo forte per le aziende espositrici”.
Tutti i mercati europei sono in crescita, bene anche gli Stati Uniti (+13%) e non è mancata la presenza del Far East (Giappone, Cina, Hong Kong e Corea del Sud in primis). Un po’ di calo invece da Russia e Turchia.
“Una fiera come Pitti Filati va oltre la dimensione del business – aggiunge Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – perché è anche un momento fondamentale di confronto, scambio di conoscenze, ampliamento delle prospettive, cultura e supporto ai talenti emergenti grazie allo Spazio Ricerca, al talk organizzato dal Centro di Firenze per la Moda Italiana, alla sfilata degli studenti del Master in Creative Knitwear Design di Accademia Costume & Moda e Modateca Deanna ed a tutti gli altri eventi”.