Pitti Filati: ricerca e tradizione

Da oggi a venerdì Pitti Filati chiude il tris di fiere fiorentine in Fortezza da Basso. I cancelli si aprono stamani sulle collezioni di 134 marchi, di cui 30 provenienti dall’estero (Regno Unito, Giappone, Perù, Cina, Germania, Turchia, Australia, Romania, Mauritius, India, Rep. Sudafricana, Portogallo). 23 sono gli espositori nella sezione Fashion at Work, di cui 8 provenienti dall’estero (Regno Unito, Germania, India). 20 quelli nella sezione Knitclub, di cui 4 provenienti dall’estero (Giappone, Australia, Portogallo).

Innovazione sostenibilità sono le parole d’ordine di questa edizione numero 85, che presenta l’anteprima mondiale autunno/inverno 2020/21 delle collezioni di filati per maglieria, che tuttavia tiene conto del ricco patrimonio di conoscenza del settore: Heritage è protagonista al Salone M, lo Spazio Ricerca.

Per la prima volta, Pitti Immagine Filati lancia SUSTAINABLE, un progetto interamente dedicato alla sostenibilità e alle sue molteplici sfaccettature. L’input arriva dalle indicazioni di un mercato che esige chiarezza in termini di materia prima e processi produttivi, di un utente sempre più informato sull’impatto dei propri consumi. SUSTAINABLE sarà allora, all’interno del Cavedio del Piano Inferiore del Padiglione Centrale, un’area dedicata alla sostenibilità in senso ampio, pensata e allestita per valorizzare esclusivamente prodotti sostenibili presenti nelle collezioni. La sostenibilità si manifesta attraverso forme differenti dalla produzione attraverso una filiera sostenibile, all’utilizzo di materia prima organica, al recupero degli scarti di lavorazione.

Si parla di sostenibilità anche nel corso dell’incontro organizzato dalla sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord , insieme a Textile Exchange, ICEA e Mohair South Africa sulla tracciabilità delle fibre di lana, mohair e delle fibre riciclate: alle 11.30 di domani Traceability for the sustainability of the wool: the example of mohair and recycled textiles nella Sala Riunioni dell’Area Monumentale.

C’è poi CustomEASY, un progetto realizzato in sinergia tra i diversi player di Pitti Filati. Inizialmente appannaggio del denim e dello streetwear, i trattamenti di customizzazione sono ormai diffusi nel mondo del lusso. I filati di punta delle filature vengono smacchinati dai maglifici di KnitClub e trattati da Maurizio Brocchetto (Intex), specialista del settore.

Ma il progetto speciale di questa edizione è la collaborazione con Modateca Deanna, che porta a Pitti Filati i suoi straordinari archivi. L’intento è di celebrare le eccellenze italiane della maglieria attraverso gli straordinari archivi di Miss Deanna, storica azienda di maglieria che dagli anni ’70 ai primi anni Duemila ha collaborato con i più grandi stilisti internazionali. A questa edizione, uno speciale set di allestimento al Padiglione Centrale della Fortezza da Basso renderà protagoniste le collezioni knitwear di Pour Toi, uno dei marchi di maglieria più innovativi degli Ottanta. In scena un’accurata selezione di capi creati dall’architetto e art director italiano Luca Coelli e dall’artista americano Sam Rey, che hanno dato allo stile Pour Toi una visibilità internazionale. Oggi alle 11 nella Sala Riunioni dell’Area Monumentale si terrà uno speciale talk dedicato al progetto con Deanna Ferretti (fondatrice di Modateca Deanna) e la giornalista Daniela Fedi, grande conoscitrice di Pour Toi.

All’interno dello Spazio Carra della Fortezza sarà protagonista il progetto “Young Talents for Sustainable Thinking by Salvatore Ferragamo”, nato nell’ambito della mostra Sustainable Thinking in corso al Museo Salvatore Ferragamo. Gli studenti di otto scuole di moda internazionali – Aalto University (Helsinki), Accademia Costume & Moda (Roma), Coconogacco (Tokyo), Donghua University (Shanghai), IED (Firenze/Milano), London College of Fashion (Londra), Parsons School of Design (New York), Polimoda (Firenze) sono stati chiamati a realizzare progetti sul tema della sostenibilità e del riciclo, utilizzando materiali destinati alla distruzione che Ferragamo ha donato alle singole scuole. Ciascun partecipante ha realizzato un prodotto tra una scarpa, una borsa e un capo di abbigliamento da donna, seguendo il brief del Direttore Creativo della maison Paul Andrew, incentrato sull’uso della tecnica del patchwork. I modelli proposti sono stati valutati da una giuria della maison, e tutti gli elaborati – assieme a quello del vincitore – saranno in mostra in occasione del salone.

 

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