Donna di cultura più che imprenditrice tessile ma legata in modo stretto alla produzione del distretto, sia per la famiglia paterna che per quella del marito, Duccio Cangioli, e per questo ricordata sia dall’Unione Industriale che dal Comune. Elena Pecci Cangioli è morta a 82 anni e viene celebrata per la sua grande intraprendenza e lungimiranza: “Una persona di straordinario valore – ha scritto il presidente dell’Unione Industriale Pratese Andrea Cavicchi – con cui come Unione Industriale Pratese abbiamo avuto frequenti e importanti contatti in relazione al Centro Pecci. Elena Pecci Cangioli esprimeva, nella sua estrema sobrietà e riservatezza, una passione euna capacità di partecipazione fortissime e coinvolgenti. Il suo impegno costante per il Centro Pecci ne ha fatto, a buon diritto, una figura centrale nel mondo della cultura di Prato, nel quale ha portato la sua competenza e sensibilità. La sua scomparsa rappresenta per la città una grave perdita dal punto di vista umano e culturale”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Prato Matteo Biffoni che, insieme a tutta la giunta e a nome della città, ha espresso il cordoglio per la scomparsa di Elena Pecci: “Esprimo cordoglio a tutta la famiglia, ed in particolare al fratello Alberto – ha affermato Biffoni – per la scomparsa di una figura di riferimento per tutta l’Associazione Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, per l’arte contemporanea non solo pratese e toscana. Nel corso degli anni il Centro Pecci ha tratto giovamento non solo dal contributo che mai ha fatto mancare alla gestione ed all’attività ma anche – e soprattutto – dalla sua presenza, dalla sua determinazione, dalla passione e dal non scalfibile legame sentimentale nei confronti di un luogo dedicato alla memoria del fratello. Ricordo con gratitudine che il progetto del raddoppio dello spazio museale, a firma dell’architetto Maurice Nio, fu donato da Elena Pecci all’amministrazione ed al Centro.”