Telaio jeans

Prato pronta al 'colpo di mano' per tornare nelle fabbriche

La pazienza del mondo tessile pratese sembra essere finito all’improvviso nella tarda mattinata di oggi quando, quasi all’unisono, sono partite centinaia di mail certificate con destinazione Prefettura con un messaggio chiaro: “Riapriamo“.

Più di un centinaio, forse addirittura il doppio, le mail inviate da industriali, terzisti e artigiani per avvertire della decisione presa come “azione di disobbedienza civile” nei confronti del lockdown, per salvaguardare i prodotti stagionali, perché tali sono ritenuti i tessuti.

Un’azione mirata anche a forzare la mano per la riunione in Prefettura, ancora in corso in conference call, e per il consiglio dei ministri a Roma. “Vogliamo spiegazioni sul perché in Veneto Zaia dice che il periodo di lockdown è finito e invece qui da noi si vuole aspettare maggio. E perchè non possiamo riaprire tutti e non solo chi fa molto export” dicono gli imprenditori .

Le aziende che hanno aderito alla manifestazione di protesta sono 256, sicuramente un numero tale da rendere subito impegnativo il lavoro del prefetto Volpe, arrivato a Prato da un paio di settimane.

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