Gilles lasbordes Premiere vision

Première Vision tra mondo reale e mercato virtuale

E’ una Première Vision Paris rinnovata quella che ha dato il benvenuto ai visitatori per la sua edizione di fine estate: se nel complesso il salone ha mantenuto intatto il suo format, con i cinque padiglioni e gli stand bianchi, in alcuni particolari, come gli spazi riservati al Club Vip, alla stampa o ai talks, ci sono stati cambiamenti di stile, con una maggiore essenzialità ma anche eleganza.
Di questo e di molto altro ha parlato il direttore del salone Gilles Lasbordes (nella foto) nella consueta conferenza di apertura davanti ad una platea internazionale, specchio di quella che è la distribuzione geografica dei 2056 espositori, arrivati da 48 paesi con l’Italia ampiamente in testa alla classifica dei più presenti.

La crescita del 2,5% degli espositori rispetto ad un anno fa e l’arrivo di 230 nuove aziende è il dato da cui PV riparte dopo un febbraio non esaltante non tanto per la fiera quanto per tutto il settore tessile. La sostenibilità è ormai il fil rouge qui a Villepinte e una delle domande più ricorrenti è “ha senso migliorare qualità e impatto dei prodotti se poi i consumi non ripartono?” e la risposta è affidata alle aziende, che nella sostenibilità investono e che nella sostenibilità credono: lo dimostra lo spazio Smart Creations, sempre più cuore della Hall 3, e lo dimostrano i tanti dibattiti e incontri a tema organizzati nei tre giorni di salone.

Non è mancato poi un riferimento a Marketplace: da questa edizione vengono lanciati sulla piattaforma digitale di PV anche gli accessori. Lasbordes si è detto soddisfatto dell’impatto e dei numeri che arrivano dal “virtuale”, con molti follower sui vari social network in tutto il mondo. Adesso però la palla passa al mercato reale: a giudicare dalle prime ore di fiera l’affluenza è più che discreta ma domani gli espositori avranno un quadro più preciso di cosa devono attendersi nei prossimi mesi.

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