Prima, la formula piace

Piccola, compatta, scattante: sembra la descrizione di un’auto sportiva ed invece sono alcuni degli aggettivi più ricorrenti nei commenti a Prima Milano Unica, che oggi chiude i battenti col terzo giorno di lavoro al Portello di Milano.

Quello che è stato definito dagli stessi organizzatori un salone sperimentale sembra quindi che abbia colto nel segno e che sia destinato ad una riproposizione anche nel 2016. A piacere è stato soprattutto lo spazio raccolto, che agli espositori ha permesso di avere stand non enormi nei quali esporre i campionari, ricchi ma non ancora completi, senza avere troppi punti vuoti e che ai visitatori ha consentito di girare tutta la fiera nello spazio di una giornata senza gravare di spese di pernottamento le casse dell’azienda o le proprie.

Due i commenti più ‘ad hoc’ sul tema, ovvero quelli di due pratesi come Riccardo Marini, ex presidente dell’Unione Industriale Pratese e tra i più appassionati sostenitori di un’anteprima per anticipare i saloni di settembre (“non farò Milano Unica se non cambia qualcosa” aveva dichiarato un anno fa), e Sandro Ciardi, che tentò la stessa strada anni fa da presidente di Pratotrade creando una (pare) meno fortunata Prima Moda Tessuto a Firenze.

“Preferirei che questa edizione passasse un po’ sotto traccia, senza troppo clamore – dice un soddisfatto Marini – perchè la risposta è stata in linea o forse anche superiore alle aspettative. Forse mi aspettavo qualche straniero in più (il giudizio è parziale, non riferito ai tre giorni, ndr) ma la fiera è stata poco pubblicizzata, non accolta bene da tutto il sistema, ci hanno creduto in pochi ma i risultati ci sono stati, con tutti i clienti importanti e nessun perditempo. E’ un salone che costa poco e che consente di rientrare delle spese con pochi ordini”.

Forse ci si attendeva qualche suo concittadino in più.
Noi pratesi siamo così, vogliamo vedere come vanno le cose prima di buttarcisi dentro. Per assurdo vorrei che ci fosse un sistema che penalizzasse chi si unisce dopo al carro dei vincitori. Tra l’altro ho visto anche colleghi imprenditori che non espongono  che sono comunque venuti a dare un’occhiata, come hanno fatto anche altri organizzatori di fiere internazionali. Io dico che per fortuna l’abbiamo fatta noi questa fiera in questa data, sennò la faceva qualcun’altro.

Per assurdo vorrei che ci fosse un sistema che penalizzasse chi si unisce dopo al carro dei vincitori.

Quanto durerà l’apporto del Governo che consente di abbattere i costi?
Questo è un investimento che vale e che va confermato. Togliamo risorse a chi spreca e diamole a chi può creare posti di lavoro.

Commenti positivi sotto tutti i punti di vista anche per Ciardi che, davanti ad uno stand di Emmetex pieno, obblighiamo ad un salto nel passato.

Perchè questa Prima sembra funzionare e quella di Pratotrade non riuscì a sfondare (nonostante un esordio promettente)?
Allora Prima sembrò, anche se non era, in contrapposizione a Milano Unica, in un momento in cui i pratesi si stavano staccando dal salone milanese. Questa invece è nata all’interno di un sistema già consolidato e organizzato; la data è perfetta, i clienti sono buoni e le aziende possono preparare i campionari senza pressioni o forzature, visto che già da giugno i clienti sono in giro a cercare le novità dell’invernale.

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